Ennesima intimidazione per l'imprenditore che con le sue denunce ha fatto arrestare i suoi estorsori nell'ambito dell'operazione Reset 2, che nei giorni scorsi ha portato in carcere 22 persone. Stavolta è stata presa di mira la sua Bmw X5 incendiata a Villagrazia di Carini
Si ribella a pizzo e gli bruciano l’auto Calì: «Ho molta paura per i miei figli»
Ennesimo episodio di intimidazione per l’imprenditore Gianluca Calì. Stavolta è stata presa di mira la sua Bmw X5, trovata bruciata a Villagrazia di Carini. Da tempo nel mirino della mafia, Calì è tra i 36 imprenditori che hanno coraggiosamente denunciato gli estorsori e portato all’arresto, nei giorni scorsi, di 22 persone, durante l’operazione denominata Reset 2.
«La mia automobile è stata distrutta ieri – ha raccontato a Meridionews Calì raggiunto al telefono proprio mentre stava denunciando l’episodio in caserma ad Altavilla – ma io l’ho saputo dai carabinieri solo oggi, quando mi hanno informato pochi minuti dopo essere atterrato a Palermo, al ritorno da Milano». La scorsa settimana, Calì è stato impegnato per parecchi giorni con la troupe delle Iene, in giro nel Palermitano per conoscere e intervistare gli altri imprenditori che hanno denunciato i propri estorsori. Una singolare coincidenza che l’episodio intimidatorio sia accaduto ieri proprio quando è andato in onda il servizio.
«È un episodio terribile – ha proseguito – sono tra i primi ad aver ha denunciato ogni tentativo estorsivo e non ho mai pagato pizzo in vita mia ma, purtroppo, non mi sento coperto in modo adeguato». Per l’imprenditore di Casteldaccia, vittima da anni di numerose intimidazioni che ha sempre denunciato, questo episodio segue quello di alcuni giorni fa in cui alcuni uomini avrebbero minacciato i suoi figli, in quel momento in compagnia della baby sitter. «La mia più grande preoccupazione – ha aggiunto – è rivolta ai miei figli: da padre è la cosa che mi turba di più. Continuo ad aver fiducia nei carabinieri e nella magistratura – ha concluso – ma vorrei che lo Stato proteggesse la mia famiglia come merito».
Intanto, il capogruppo dei Cinque stelle al Senato, Mario Michele Giarrusso, componente della Commissione Antimafia, ha annunciato che domani andrà in Prefettura di Palermo e alla Procura per «sollecitare strumenti più adeguati per la protezione di Calì. Il prefetto precedente aveva sottovalutato la situazione e non aveva fornito alcuna protezione ad una persona che ha denunciato estorsori e fatto arrestare diverse persone».