Sì. Lingue è ospite ai Benedettini!

Una cosa che ci ha colpito, parlando con i rappresentanti, è stato il rapporto diretto che ha da sempre costruito con gli studenti. Una delle chiavi che le ha permesso di essere eletto. In cosa consiste questo suo rapporto con i ragazzi?
Il rapporto diretto con gli studenti è nato grazie all’impegno che io ho profuso per la Facoltà. Si è costruito quotidianamente nel risolvere problemi minuti che si andavano presentando di volta in volta e credo che gli studenti abbiano apprezzato questa mia disponibilità. Colgo l’occasione per ringraziarli perché sono stati determinanti in questa vicenda. Nel mio programma prevedo un contributo elevato degli studenti che non si riduca semplicemente alla richiesta di nuovi appelli d’esame, ma che preveda una partecipazione più complessa alla vita e al governo della Facoltà. Insomma, abbiamo assunto reciprocamente degli impegni.

Tra i progetti elencati nel suo programma, quali sono quelli che ritiene più urgenti?
La cosa più urgente è una riflessione sulla didattica che renda tutti consapevoli sui meccanismi di formulazione dei piani di studio e delle tabelle ministeriali, perché mi sono accorto di una mancanza di informazione, di una confusione diffusa; per cui non si riesce a capire questa fase di elaborazione effettivamente complessa.

A coloro che reclamano il diritto di poter continuare a studiare seguendo il piano di studi già impostato l’anno scorso, cosa può dire?
Questo è un loro diritto, tuttavia il problema è un altro: siamo stati costretti ad adeguarci alle tabelle ministeriali nel momento in cui si sono presentate le tabelle delle specialistiche. Questo ci ha posto dei problemi. Insieme rimedieremo, però non drammatizziamo troppo. In ogni caso in un mio intervento sul forum Astratti Furori, ho descritto dettagliatamente la situazione per coloro che avessero ancora dei dubbi.

I rappresentanti ci hanno riferito che a loro parere un punto particolarmente interessante per una Facoltà come quella di Lettere e Filosofia è focalizzare sulle proposte di Master universitari, specialistiche e sbocchi lavorativi. Cosa si propone di fare il nuovo Preside a tal proposito?
Quello che cercherò di realizzare è un punto di assistenza per l’inserimento nel mercato del lavoro: una banca dati consultabile da un sito internet, con i curriculum dei nostri studenti, con le competenze da loro acquisite e i tirocini affrontati. Un impegno più attivo da parte nostra per sondare il mercato del lavoro e proporre questi studenti facendoci loro garanti.

Secondo Lei il vostro corso di Scienze per la Comunicazione può essere considerato un “rivale” rispetto a quello di Scienze per la Comunicazione Internazionale facente capo alla Facoltà di Lingue?
Sono due corsi abbastanza differenti rivolti ad obiettivi diversi. Una cosa è il Corso in Scienze per la Comunicazione Internazionale che passa per la conoscenza delle lingue e spetta pertanto alla Facoltà di Lingue e un’altra cosa è il corso di Scienze per la Comunicazione tout court, che compete più ad una Facoltà di Lettere. Non mi pare che siano in alternativa, anche se spesso questo tipo di cose vengono vissute in competizione: chi ha il numero di iscritti maggiore, ecc… Anche lì credo che dobbiamo trovare forme di collaborazione.

Anche se c’è da dire che, sebbene le iscrizioni al Corso in SCI superano quelle in SC, si sta verificando una “migrazione” di studenti dal corso tenuto da Lingue a quello tenuto da Lettere.
Questo lo sto apprendendo da Lei adesso. Torno a dire che il nostro obiettivo non è rosicchiare studenti a Lingue o ad altre Facoltà. Tutti questi corsi di comunicazione – un terzo esiste presso Scienze Politiche e si chiama Scienze della Comunicazione Istituzionale – devono riflettere sulla loro identità proprio per presentare caratteristiche diverse ma complementari e stabilire momenti di collaborazione, senza far prevalere atteggiamenti di competizione. L’offerta formativa dell’Ateneo di Catania nel campo della Comunicazione si sta rivelando strategica, evidentemente perché ha risposto ad una domanda proveniente dagli studenti. Vediamo di riflettere insieme come migliorare l’intera offerta formativa, in relazione agli sbocchi professionali. L’esplosione di Corsi di Scienze per la Comunicazione è un dato nazionale, tanto che si parla addirittura di numero programmato.

Durante la presentazione del suo programma in Auditorium ha detto una cosa che ha colpito noi di Step1, ossia: “Da quando in qua, l’ospite non deve pagare?” Un’innocua battuta che si riferiva al fatto che la Facoltà di Lettere ha un po’ aiutato l’emergente Facoltà di Lingue, sia offrendo alcuni dei locali dell’ex Monastero dei Benedettini, sia facendosi carico di lavori di restauro e manutenzione del Monastero. Dobbiamo aspettarci delle tensioni tra le due Facoltà?
Un po’? Direi che Lettere cha aiutato un bel po’ la facoltà di Lingue. La mia posizione è sostanzialmente questa: nei locali donati alla Facoltà di Lettere dal Comune di Catania, è nata, come una nostra costola, la Facoltà di Lingue che ha sede a Ragusa e che anche qui ha due Corsi di Laurea. E’ chiaro che il Monastero è il locale della Facoltà di Lettere, ma vissuto insieme alla Facoltà di Lingue.
Questo edificio presenta costi di manutenzione enormi. Agli inizi noi ci siamo fatti carico di tutto, ora i budget si riducono in modo incredibile; allora mi sembra legittimo – e non vada letto come un atto di ostilità – poter dire: “Scusate, dividiamo le spese proporzionalmente.” Ho letto che sul forum di Step1 qualcuno ha scritto che “secondo il meteo Benedettini la temperatura pare in aumento”. Nessuno va alla guerra contro nessuno, sono richieste che reputo normali e legittime.

Grazie della disponibilità accordataci. Non ci resta che augurarLe buon lavoro da parte della redazione di Step1.
Vi ringrazio.

Andrea Deioma

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