Sgominati grossisti di droga dal giro milionario Ruperti: «Al vertice soggetti vicini alla mafia»

I fiumi di droga arrivano in volo dall’Argentina e nascosti su camion e auto dal Marocco per rifornire tutte le piazze siciliane. Merce di primissima qualità che bypassava i normali canali di approvvigionamento saltando a piè pari gli intermediari. Con un prezzo di acquisto molto basso a fronte, però, di ingenti quantitativi di merce acquistata in una sola volta, anche 4-5 chili di cocaina  e centinaia di chili di hashish. Un giro milionario controllato da due distinte organizzazioni criminali palermitane. A sgominarle gli investigatori dell’antidroga nel corso di una indagine partita nel 2015, che si sono concentrati proprio sui grossisti dello stupefacente e che ha portato all’arresto di 23 persone, di cui 11 solo nel capoluogo. Assai certo il collegamento delle due gang con la mafia. Come spiega lo stesso capo della mobile Rodolfo Ruperti: «La mafia in alcuni casi lambisce il fenomeno, in altri è contigua. Sicuramente i personaggi che erano a capo di queste due organizzazioni criminali, sono soggetti che possiamo definire vicini agli ambienti di Cosa Nostra». 

A capo del primo gruppo Salvatore Drago Ferrante che, nonostante fosse sottoposto alla misura della detenzione domiciliare, aveva creato un’associazione, con base operativa a Bagheria, finalizzata all’importazione di cocaina da Buenos Aires con l’invio in quella città di corrieri. Suoi stretti collaboratori erano Giuseppe Faia e Tommaso Lo Verso per le operazioni di importazione e trasporto della droga. Lo Verso, in particolare, ha partecipato all’organizzazione del trasporto di 3,150 chili di cocaina, facendo da scorta al corriere, il quale aveva prelevato lo stupefacente proveniente dall’Argentina in Francia e lo ha trasportato in auto, venendo arrestato a Viry. Gli investigatori hanno documentato anche un’altra trattativa per l’acquisizione in Argentina di un’altra partita di coca per un valore complessivo di 29mila euro che, tuttavia, non è mai stato consegnato.

Alla guida della seconda organizzazione criminale c’era, invece, Francesco Antonino Fumuso, anche lui ai domiciliari ma libero di agire indisturbato e guidare il traffico di hashish da casa sua, a Villabate. Grazie a contatti come il marocchino Mohamed Essarrar, residente nelle Marche, responsabile dello smistamento in Italia di ingenti quantitativi di droga per conto di fornitori in Marocco. Altri collaboratori erano Giuseppe Bronte, Giuseppe De Luca, Agostino Giuffré, che eseguivano le direttive impartite da Fumuso per le operazioni di importazione e trasporto della sostanza e l’individuazione dei corrieri. Ingenti quantitativi di hashish venivano inizialmente stoccati in un magazzino di Vicenza, gestito da De Luca che, facendo spesso la spola tra il capoluogo siciliano e il Nord Italia, assicurava e gestiva l’invio nel capoluogo siciliano dei vari carichi di hashish, organizzando anche l’operato dei vari corrieri.

Questi poteva contare nell’hinterland milanese sulla collaborazione di Giuffré. La sostanza stupefacente veniva così acquistata e trasportata dalla provincia di Milano, da Vicenza o dalla provincia di Alessandria verso Palermo. Si è documentato come l’associazione criminale avesse acquistato mille chili circa di hashish per Palermo di cui 718 chili sequestrati. A Palermo lo stupefacente sarebbe stato materialmente ricevuto e conservato da Giuseppe Bronte. Le partite di stupefacente acquistate dall’associazione erano destinate non solo a rifornire la piazza di spaccio palermitana, ma anche a soddisfare le esigenze in ambito regionale. Nel linguaggio in codice dei criminali le partite di hashish venivano chiamate come «cavalli» e il prezzo indicato in distanze: «Il cavallo ti serve per duemila metri? Questo lo leviamo e poi ripartiamo con un cavallo buono buono».

«Un’attività molto complessa, articolata, che si è svolta su tutto il territorio nazionale ma anche internazionale – ha sottolineato il capo della mobile Rodolfo Ruperti -. Da sempre gli stupefacenti son un moltiplicatore di guadagni, anche fino al triplo del prezzo di acquisto all’ingrosso. È anche vero che in questi anni c’è stata una grandissima attenzione delle forze dell’ordine, e riteniamo di aver dato duri colpi a queste organizzazioni criminali. Basti pensare – ha concluso – che nelle ultime operazioni, che abbiamo eseguito a Borgo Nuovo durante l’estate e quella di oggi, complessivamente sono stati sequestrati quasi tremila chili di hashish». 


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]