Gli attivisti, quando sono andati ad aprire la struttura per cominciare le attività quotidiane, hanno trovato una lastra di metallo saldata sul portone. Tramite i social, nel frattempo, è partito un invito a raggiungere via Cristoforo Colombo. In aggiornamento
Sgomberato il centro popolare occupato Colapesce Presidio dei militanti davanti all’ex Hard rock Cafè
Da stamattina è chiuso con un pesante cancello di metallo saldato. Il centro popolare occupato Colapesce di via Cristoforo Colombo è stato sgomberato all’alba di oggi dalle forze dell’ordine. Quando i militanti se ne sono accorti, al loro arrivo per cominciare le attività quotidiane che si svolgono all’interno della struttura, è partito un presidio spontaneo. Tramite i social, nel frattempo, si è sparso un invito a tutti gli attivisti per raggiungere il luogo.
«Pensiamo che le forze dell’ordine siano arrivate già prima dell’alba. Forse intorno alle 4.30 – racconta a MeridioNews Andrea -. Quando siamo arrivati era già tutto chiuso». Mentre l’attivista parla, alcuni operai trasportano dei pesanti blocchi di cemento. «Stanno murando anche gli altri ingressi e le finestre – spiega -. Abbiamo pure chiesto di fare entrare i cronisti per fare delle fotografie, ma anche questo ci è stato negato». Con gli occhi degli agenti in tenuta antisommossa puntati addosso – e con due pattuglie della società di vigilanza privata Cs Police parcheggiate davanti l’entrata – una trentina di persone intonano cori al megafono, raccogliendo la solidarietà di qualche venditore ambulante della pescheria: «Lassatili stari e carusi. ‘Ca venivano macari i picciriddi», dice uno di loro.
Nel pomeriggio, intanto, l’attività che fino a ieri si è svolta dentro la struttura proseguirà nello spazio antistante. Compreso un servizio di doposcuola sociale. L’immobile di proprietà di Unicredit era stato occupato a gennaio 2018 prendendo il nome di Colapesce. Dopo un lungo abbandono durato almeno dieci anni e una complicata storia di gestione legata a diverse società operanti in altri settori fatta di concessioni in leasing e fallimenti. Dentro adesso resta molto materiale utilizzato durante i laboratori, compresi parecchi libri.
Nel frattempo, la questura di Catania fa sapere, tramite una nota stampa, che a denunciare l’occupazione è stata la nuova proprietà che ha acquisito l’immobile (976 metri quadrati su due livelli). Il personale dell’Enel arrivato con gli agenti della Digos, all’alba di oggi, avrebbe inoltre documentato il furto di energia elettrica tramite allaccio abusivo alla corrente esterna. «A conclusione delle operazioni all’interno – prosegue il comunicato – si è provveduto alla restituzione dei locali alla proprietà, la quale ha effettuato tutte le opportune opere di chiusura al fine di impedire ulteriori arbitrarie occupazioni».