Il dado è tratto. La mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione Renato Schifani non è stata approvata. Anzi, è stata archiviata come un banale incidente di percorso. Senza alcuna conseguenza. E la delusione, nei banchi dell’opposizione, è tanta. Non è bastato il battage delle scorse settimane per invogliare i franchi tiratori a […]
Regione, confermata la fiducia a Renato Schifani: il centrodestra di nuovo compatto in aula
Il dado è tratto. La mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione Renato Schifani non è stata approvata. Anzi, è stata archiviata come un banale incidente di percorso. Senza alcuna conseguenza. E la delusione, nei banchi dell’opposizione, è tanta. Non è bastato il battage delle scorse settimane per invogliare i franchi tiratori a scoprirsi pubblicamente. E non sono bastati i voti per sfiduciare il governo Schifani. Che ora, forte della sua vittoria, rimane allo scranno della sua capocrazia. Ora la strada per la legge di Stabilità è forse più agile, seppure lunga. Dal canto loro, le opposizioni rimangono sui loro scranni – niente dimissioni, lo avevano già escluso – e annunciano una serrata battaglia. In attesa di tempi migliori.
L’intervento di Cateno De Luca, che nei giorni scorsi aveva annunciato il sostegno del suo gruppo alla mozione di sfiducia, ha rimandato al voto la propria scelta. Preferenze non determinanti, le sue, che avrebbero portato da 23 a 26 i voti a favore. Ma ancora insufficienti. Dopo la chiamata il risultato non ha lasciato dubbi. La mozione di sfiducia a Schifani non è stata approvata con 41 voti contrari e 26 favorevoli. Assenti alla votazione De Leo, Ferrara e Pace.
Ora tocca alla Finanziaria regionale
Dalla prossima settimana inizia la discussione sulla legge di Stabilità. Con il via incessante agli emendamenti. In nome dei bisogni dei cittadini che, pure, scompaiono tra le centinaia mancette locali. E, intanto, proseguono le lotte: quelle intestine alla maggioranza, ma anche, all’orizzonte, quelle all’interno dell’opposizione. Le cui forze non hanno ancora iniziato a parlare di un possibile programma condiviso. Né hanno raggiunto alcun accordo sulle possibili primarie per far sì che, alle elezioni Regionali del 2027, la loro compattezza sia reale e non solo formale. Anzi, proprio da uno schieramento, Controcorrente, è arrivata l’autocandidatura da parte del suo leader, il deputato regionale Ismaele La Vardera. Che ha chiamato a raccolta i suoi fedelissimi e invitato i cittadini a iscriversi al movimento. Per cominciare a contare i voti. E a valutare pesi e contrappesi degli eventuali accordi con gli attuali partiti dell’opposizione.