Il governo si era impegnato a pagare le retribuzioni ai dipendenti. Ma, a quanto pare, ci sarebbero problemi
SESTO AGGIORNAMENT0/ Anfe di Catania, lavoratori di nuovo sui tetti
IL GOVERNO SI ERA IMPEGNATO A PAGARE LE RETRIBUZIONI AI DIPENDENTI. MA, A QUANTO PARE, CI SAREBBERO PROBLEMI
AGGIORNAMENTO 6 – la delegazione Anfe che si è recata a Palermo non è stata ricevuta dall’assessore Scilabra, ma da 2 funzionari: il dottore Guarino e il dottore Lacagnina.
Le notizie non sono confortati: ancora non è stato firmato alcun mandato in favore dei lavoratori dell’Anfe di Catania.
I dipendenti che fanno parte della delegazione sono molto irritati. Attenderanno fino a stasera l’emissione dei mandati di pagamento. Non si escludono gesti CLAMOROSI.
AGGIORNAMENTO 5 – Ore 17,00 – Sui tetti sono rimasti solo i dipendenti dell’Anfe di Catania. la sede dell’ente di formazione resterà presidiata tutta la notte. Domani dovrebbe essere prevista una ‘schiarita’.
Domani, a quanto pare, l’assessore regionale alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, sarà a Catania per partecipare a un incontro che avrà luogo presso le ‘Ciminiere’. Con l’occasione – così, almeno, si dice – l’assessore dovrebbe incontrare i lavoratori dell’Anfe di Catania.
AGGIORNAMENTO 4 – Ore 15.15 Sul fronte Anfe, questa volta si fa sul serio, infatti i lavoratori occuperanno ad oltranza la sede, stazionando sul tetto, per questo si stanno organizzando con i sacchi a pelo per questa notte.
La protesta continuerà fin quando l’assessore Nelli Scilabra non verrà di persona a rassicurare i lavoratori sulla loro sorte e pagare, almeno una parte degli stipendi.
Almeno in questo i lavoratori Anfe sono fortunati: la protesta, al più tardi, domani pomeriggio potrà cessare.
L’assessore Scilabra, domani 14 novembre sarà a Catania, aveva programmato di partecipare ad una manifestazione presso le Ciminiere di Catania.
Per intanto stanotte i lavoratori Anfe, da venti mesi senza stipendio, forse riusciranno a guardare le stelle, se non ci saranno nuvole…
AGGIORNAMENTO 3 – Ore 17,00 – Sui tetti sono rimasti solo i dipendenti dell’Anfe di Catania. la sede dell’ente di formazione resterà presidiata tutta la notte. Domani dovrebbe essere prevista una ‘schiarita’.
Domani, a quanto pare, l’assessore regionale alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, sarà a Catania per partecipare a un incontro che avrà luogo presso le ‘Ciminiere’. Con l’occasione – così, almeno, si dice – l’assessore dovrebbe incontrare i lavoratori dell’Anfe di Catania.
AGGIORNAMENTO 2 – ore 12,04/ Ai lavoratori dell’Anfe di Catania si sono aggiunti anche i dipendenti dell‘Iraps e dell’Anfes, altre due enti di formazione in difficoltà. Anche questi dipendenti sono saliti sui tetti.
“Se vogliamo ottenere dei risultati – ci dice uno dei protagonisti della protesta – dobbiamo fare tutti così. Solo una protesta corale può smuovere le acque”.
AGGIORNAMENTO 1 – ore 11,20/ La protesta di oggi dei dipendenti dell’Anfe di Catania non era messa nel conto. Proprio oggi una delegazione dei lavoratori di questo ente catanese è a Palermo per affrontare la questione stipendi con i vertici del dipartimento regionale della Formazione professionale.
La verità è che i dipendenti non si fidano più. Non solo temono di perdere il lavoro, ma non ce la fanno più a vivere senza soldi. Si tratta di lavoratori che non percepiscono lo stipendio da venti mesi! (a destra, la protesta dei dipendneti)
Da qui la protesta, per rafforzare il potere contrattuale della delegazione di lavoratori oggi a palermo.
In tutto questo un dipendente – Giorgio Giampiccolo – si è arrampicato su un cornicione e ha tenuto per qualche ora sulle spine i vigili del fuoco accorsi sul posto per fronteggiare l’emergenza.
A quanto pare, dopo una lunga trattativa i Vigili del fuoco sono riusciti a Giorgio Giampiccolo e a trascinarlo giù dal cornicione.
A questo punto sarebbe scattate l’ulteriore protesta di altri dipendenti che, mentre scriviamo, si sono a propria volta arrampicati sui cornicioni. Insomma, la protesta va avanti.
I dipendenti dell’Anfe di Catania – l’ente al quale è stato ritirato l’accreditamento in seguito a un’indagine della magistratura – sono saliti di nuovi sui tetti dell’edificio dove hanno sede gli uffici dello stesso ente di formazione professionale. La storia è sempre la stessa: vogliono essere pagati.
La situazione, mentre scriviamo, è confusa. Ricordiamo che nei giorni scorsi gli stessi dipendenti sono saliti sui tetti minacciando gesti inconsulti. Poi la protesta è rientrata con l’intervento del Governo regionale, che si è impegnato a pagare se non tutte, almeno una parte delle retribuzioni.
Ora la scena si ripete. Più tardi vi daremo altre notizie.