Sul nuovo Piano comunale di riordino del welfare pendono le lamentele dei vari attori del ramo. Che negano di avere avuto un dialogo con l'amministrazione nella redazione dell'atto. Un nodo che ha portato alla richiesta di rinvio dell'ultimo consiglio comunale da parte dell'assessore competente Angelo Villari
Servizi sociali, impasse sul regolamento unico Rinviata la votazione, «operatori non coinvolti»
«Gli operatori dei Servizi sociali lamentano di non essere stati tenuti in conto nella redazione del documento di indirizzo politico in materia». Secondo il vicepresidente dell’ottava commissione consiliare permanente Sebastiano Anastasi è questo il motivo dell’impasse dell’amministrazione comunale nel ramo Politiche, famiglia e servizi sociali. Il riferimento del consigliere, nello specifico, è al Regolamento unico per l’accesso al sistema integrato dei servizi e degli interventi socio-assistenziali. Un documento che la giunta di Enzo Bianco ritiene completo, tanto da averne inserito la delibera tra i punti all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio comunale previsto per martedì 15. Una riunione che però è saltata proprio su richiesta dell’assessore al ramo, Angelo Villari. «Le parti sociali vogliono un confronto», ammette il responsabile del Welfare. «È necessario un ulteriore passaggio politico e di dialogo con la città, prima che il documento venga portato al vaglio dei consiglieri», precisa Anastasi.
Per il vicepresidente della commissione consiliare di competenza la ragione dello stallo sul Regolamento è dunque politica e non tecnica. Anche se pare che proprio gli operatori dei Servizi sociali non abbiamo valutato positivamente il Piano prodotto da Palazzo degli elefanti. «È un atto molto importante perché, da quando sarà votato in poi, indicherà il percorso comunale da seguire in un settore finanziariamente molto fragile e spesso oggetto di tagli, a livello di politiche nazionali e regionali», spiega Anastasi. Il Regolamento prevede, infatti, di indicare all’amministrazione comunale e alla cittadinanza i principi e le modalità di erogazione dei servizi, i livelli di assistenza garantiti, i destinatari e i criteri di accesso ai finanziamenti. «Mostrando, soprattutto, dove andare a prendere i soldi che servono», aggiunge Anastasi.
Il valore del Piano sta nel fatto che esso «assorbirà tutti gli altri mini-regolamenti attualmente attivi, riordinando il terzo settore», dice Anastasi. E aggiunge: «L’amministrazione comunale poteva evitare di presentare, contestualmente al regolamento unico, anche quello per il servizio di assistenza per l’autonomia e la comunicazione in favore di alunni diversamente abili e frequentanti le scuole materne, elementari e medie inferiori». Una delibera che, in effetti, era presente tra i punti all’ordine del giorno della riunione del consiglio comunale che è stata rinviata. Perché, conclude Anastasi: «Una volta definito il regolamento unico, quest’ultimo andrà a sostituirsi anche l’altro e quindi non ha senso votarli insieme».