Una boccata dossigeno per le istituzioni che operano nel sociale. Proprio nel giorno in cui, a Palermo, i disabili e i titolari delle case famiglia abbandonati dal Comune scendono in piazza per protestare, lassessorato regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro emana un avviso pubblico rivolto alle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (Ipab), conosciute anche come Opere Pie, che hanno sede in Sicilia. La Regione mette in campo 4 milioni e mezzo di euro per la selezione dei progetti che puntano a potenziare i servizi socio-assistenziali presenti sul territorio.
Le risorse arrivano dalla riprogrammazione del Fondo nazionale per le politiche sociali (Fnps) 20010/2012. Sono, come già accennato, 4 milioni e mezzo di euro. L’entità massima del contributo sarà di 250 mila euro per ogni progetto indirizzato alla erogazione di servizi socio-assistenziali in favore di soggetti deboli o svantaggiati, in coerenza con le esigenze emergenti dai Piani di zona dei rispettivi distretti socio-sanitari. Le attività previste dai progetti devono costituire un miglioramento e un potenziamento di quelle già in corso. Si punta alla valorizzazione del personale in servizio, in particolare di quello con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, limitando al minimo lassunzione di altro personale.
Si prevede il ricorso a unità di personale esterno solo per profili professionali di alta specializzazione (psicologi, fisioterapisti, etc.).
“Dobbiamo razionalizzare le attività delle Ipab ed è per questo che interveniamo con un ulteriore finanziamento”, dice l’assessore regionale alle Politiche sociali, Andrea Piraino. Che aggiunge: “Con questo intervento faremo in modo di mettere le Ipab sempre più in condizione di svolgere attività di assistenza a favore del territorio, realizzando una differenziazione dei servizi che in questo caso viene assicurata da un ente pubblico. Questo consente – conclude Piraino – di potere far fronte anche alle esigenze del personale che per altro potrà essere utilizzato, nel rispetto degli strumenti contrattuali, con l’istituto delle mobilità, anche in altre strutture”.
Il decreto, dopo il visto della Ragioneria Centrale dell’assessorato, sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana e sul sito internet all’indirizzo:www.regione.sicilia.it/famiglia
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