La relazione degli esperti del concorso internazionale, promosso da una delle maggior aziende mondiali dell’informatica, illustra come e dove sarà possibile integrare la tecnologia nell’approccio all’offerta di servizi al cittadino e non solo. Dopo l'estate prevista un'assemblea per discutere dei risultati presentati
Servizi sociali 2.0, ecco cosa è necessario cambiare Con l’aiuto tecnologico di Smarter Cities Challenge
Formazione scolastica, promozione dell’imprenditorialità, gestione degli alloggi sociali, migliorare la governance. Questi sono alcuni dei campi di applicazione individuati dagli esperti dalla IBM, nell’ambito del progetto dell’azienda statunitense “Smarter Cities Challenge”, che consente alle città prescelte di ottenere l’aiuto del gigante informatico nel migliorare la fruibilità dei servizi civici in alcuni settori grazie alla consulenza e all’indicazione delle metodologie più adatte.
Palermo l’anno scorso – unica città d’Europa – era stata scelta tra le cinque vincitrici della settima edizione del contest (le altre sono Busan, in Corea; San Isidro, in Argentina; San Jose, negli Stati Uniti; Yamagata, in Giappone), selezionate tra 100 candidate. Un programma, questo, che finora ha aiutato oltre un centinaio di città in tutto il mondo, stilando consulenze dal valore di circa 500mila dollari l’una. Il capoluogo siciliano si era proposto per essere aiutato nel migliorare l’ambito dei servizi sociali, tra accesso per i cittadini a varie utilità ed accoglienza ai migranti.
Lo scorso ottobre un team di seitecnici esperti dell’azienda informatica si sono immersi per tre settimane nella realtà palermitana per studiare a fondo gli ambiti applicativi e le possibili soluzioni tecnologiche per migliorare l’accesso e la fruizione a determinati servizi, raccogliendo anche i suggerimenti e le istanze provenienti da esponenti della comunità, dall’associazionismo no-profit e dagli amministratori locali.
Il risultato di questo lavoro è un report nel quale sono indicate le strade che il Comune potrà intraprendere grazie alla fattiva collaborazione della IBM, la quale potrà fornire a Palazzo delle Aquile gli strumenti scelti. Una lista di 12 raccomandazioni che vertono su vari ambiti suddivise per obiettivi a 12, 24 e 36 mesi. «Per ognuna – spiega Angelo Failla, direttore Fondazione IBM Italia – sono indicati attori, risorse necessarie, tempi e anche il costo dell’eventuale inattività. Queste raccomandazioni non provengono solo dalla competenza tecnologica dell’azienda, ma da una analisi di bisogni e punti di vista mediata dagli occhi della tecnologia e dalle esperienze passate svolte in altre città. Noi indichiamo un modello di implementazione senza fare giudizi di valore ed ora è il momento di condividere il testimone con gli amministratori locali».
Tra i primi obiettivi ci sono delle iniziative già attivate rivolte agli alloggi per tutti i senza casa, che il Comune presenterà a fine mese. Ma le indicazioni dei tecnici si rivolgono anche agli aspetti dell’accoglienza, con il suggerimento di creare progetti di formazione professionale (tirocini, apprendistati) per richiedenti asilo o soggetti in attesa di permesso di soggiorno, come pure si invita a valorizzare le eccellenze, strutturando piattaforme digitali per la promozione di innovazione e creatività tra i cittadini, al fine di sviluppare una nuova generazione di talenti nel campo dell’IT. «Questo lavoro – sottolinea Giuseppe Mattina, assessore comunale alla Partecipazione – servirà a costruire un programma concreto che dia più inclusione e più diritti a tutti, cittadini e migranti».
«Questo report – osserva il sindaco Leoluca Orlando – non è un diploma per quel che si è fatto, ma un elenco di criticità da superare e di potenzialità possedute, è un documento che dà autostima. E’ una tappa del cambiamento culturale in atto della città, che servirà a coniugare meriti e bisogni. Tra settembre ed ottobre faremo una assemblea cittadina per conoscere le opinioni di tutti i soggetti che hanno partecipato alla prima fase e discutere eventuali suggerimenti od osservazioni».