È tornata la domenica. La giornata del calcio e dello sport in generale. Oggi, ultima domenica di agosto, gli italiani sono tornati ad incollarsi dinnanzi ai televisori, sperando che i propri beniamini potessero portare a casa la tanto ambita vittoria. Possono così esultare i napoletani che, dopo il tradimento di cavani, si godono la nuova squadra, portata al successo da callejon ed hamsik; festeggiano le romane, lazio e roma, entrambe vittoriose contro, rispettivamente, udinese e livorno; gioiscono gli interisti, tornati a sorridere a san siro dopo mesi e mesi di agonia, grazie al 2-0 inflitto al genoa; felici gli juventini, che si compiacciono del gol del tanto atteso top player, tevez; perplessi, o anche più, sono invece i milanisti, reduci dalla sconfitta del sabato contro il neo promosso hellas verona.
Serie A: Napoli e Inter sfidano la Juventus
È tornata la domenica. La giornata del calcio e dello sport in generale. Oggi, ultima domenica di agosto, gli italiani sono tornati ad incollarsi dinnanzi ai televisori, sperando che i propri beniamini potessero portare a casa la tanto ambita vittoria. Possono così esultare i napoletani che, dopo il tradimento di Cavani, si godono la nuova squadra, portata al successo da Callejon ed Hamsik; festeggiano le romane, Lazio e Roma, entrambe vittoriose contro, rispettivamente, Udinese e Livorno; gioiscono gli interisti, tornati a sorridere a San Siro dopo mesi e mesi di agonia, grazie al 2-0 inflitto al Genoa; felici gli juventini, che si compiacciono del gol del tanto atteso top player, Tevez; perplessi, o anche più, sono invece i milanisti, reduci dalla sconfitta del sabato contro il neo promosso Hellas Verona.
Partendo proprio da questi ultimi, che hanno aperto il campionato nell’anticipo di ieri delle 18, è evidente che il Milan deve assolutamente fare qualcosa per la difesa. Costant, Mexes e Zapata non sembrano all’altezza degli obbiettivi dei rossoneri e, se contro il PSV difenderanno come con Toni&Co., una vittoria milanista è quantomai improbabile. Certo, Allegri ha giustamente sottolineato che le giovanissime punte dovrebbero far di più per la squadra, ma se non ci si può fidar dei propri difensori, stare sereni e concentrati non è poi così facile.
Dopo la disfatta rossonera, è toccato ai campioni in carica scendere in campo in quel di Marassi; lì, dove l’anno scorso avevano chiuso con una sconfitta, tocca loro dimostrare, ancora una volta, tutta la loro forza. E ci riescono, più che brillantemente, grazie alla solita prova corale, con i soliti inserimenti dei centrocampisti e le continue corse sugli esterni. Il tutto, viene poi coronato dal gol di Carlitos Tevez, l’Apache, colui che dovrà portare sul tetto d’Europa la Vecchia Signora.
La domenica inizia l’Inter, sempre alle 18, in casa, contro il Grifone di Fabio Liverani, alla sua prima panchina nella massima serie. Nella prima frazione la squadra di Mazzarri mette in mostra un buon calcio, soprattutto grazie ad Alvarez, arrivato alla prima di campionato in forma smagliante. Malgrado però le buone giocate, il risultato cambia soltanto nella seconda frazione grazie a Nagatomo, che conclude un’azione partita dal cross di Jonathan. Evidente, in questo caso, la mano dell’allenatore, che ha sempre voluto degli esterni capaci di iniziare e chiudere l’azione. Il gol, in più, sblocca definitivamente i neroazzurri che, guidati questa volta da Kovacic (scrivetevelo se fate il fantacalcio) e Guarin, raddoppiano con Palacio, imbeccato splendidamente proprio dal colombiano.
Infine, nella serata, sono scese in campo tutte le altre, eccezion fatta per Fiorentina e Catania. Al San Paolo fa il suo esordio Rafa Benitez sulla panchina degli azzurri, e l’allenatore spagnolo non può non dirsi che soddisfatto dei suoi ragazzi che, dopo appena due mesi dal suo arrivo, hanno già assimilato una nuova concezione di calcio e, incredibilmente, hanno già sviluppato un’elevata affinità. La partita con il Bologna è infatti pura formalità perché, nei primi 45′, Hamsik e compagni assediano la porta avversaria, prima di riuscire a passare in vantaggio con Callejon; e ancora, prima del doppio fischio di De Marco, è lo stesso capitano azzurro a porre la propria firma sul tabellino, ripetendosi al 63esimo.
All’Olimpico di Roma, invece, esultano Petkovic e Lotito, orgogliosi di quanto prodotto dalla squadra e di come sia arrivata la vittoria: gioco fluido e veloce, guidato soprattutto da un Hernanes in condizione di grazia che, già al 13′ porta in vantaggio i suoi. È solo il preludio perché dopo pochi minuti, Candreva realizza il 2-0 su rigore, procurato abilmente da Klose, lo stesso che poi si divorerà, da lì a breve, il 3-0. Nella ripresa, i bianconeri provano a riaprire la partita grazie a Luis Muriel, inserito al posto di Di Natale, e andato al segno con uno splendido tocco sotto al 60′. L’aquila Olimpia non ha però da temere, i biancocelesti vincono e convincono.
Al Picchi di Livorno, invece, la Roma vince per 2-0, con gol arrivati entrambi nella ripresa: il primo è di De Rossi, che scarica in porta dal limite un destro potentissimo; il secondo è di Florenzi, migliore in campo dei giallorossi, che sfrutta ottimamente il lancio di Castan. La squadra di Rudi Garcia sembra già in palla, ma contro gli amaranto neopromossi, era difficile pronosticare un diverso risultato.
Le altre partite di giornata vedono protagoniste in positivo il Torino, uscito vittorioso dallo scontro contro il Sassuolo, grazie ai gol di Brighi e Cerci, arrivati uno per tempo, ed il Cagliari, vincente sull’Atalanta in rimonta, grazie ad una super prestazione di Sau, generossimo, che serve Naingolann per il gol del momentaneo pareggio, e, in generale, ad una buona prestazione della squadra, che ha portato al definitivo gol del 2-1 di Cabrebra. A nulla è quindi valso il gol dell’1-0 di Stendardo.
Pareggia infine il Parma, deludendo quelle che erano le tante attese prima di quest’oggi: la coppia Cassano-Amauri brilla a sprazzi e non è sufficiente a portare a casa la vittoria; al Chievo di Beppe Sannino va invece più che bene lo 0-0, ottendo così fin da adesso punti preziosi per la futura (?) salvezza.