I finanzieri etnei hanno colto in flagranza di reato quattro persone. In un'autorimessa della zona industriale di Catania, con un sistema artigianale, erano intente a travasare il carburante destinato al titolare di una ditta di trasporti acese. Guarda le foto
Sequestrati 30mila litri di gasolio agricolo, 4 arresti Un imprenditore l’avrebbe usato per trasporto merci
Oltre 30mila litri di gasolio agricolo sequestrato. Di questi più di 20mila litri di provenienza illecita era stato travasato su un autoarticolato frigorifero dentro 21 serbatoi cubici da mille litri ciascuno e destinato ai distributori stradali catanesi. I finanzieri del comando provinciale di Catania hanno arrestato in flagranza di reato quattro persone per sottrazione al pagamento dell’accisa e contrabbando di prodotti energetici.
Il gasolio, originariamente destinato per l’impiego in agricoltura e quindi
assoggettato a un’imposta inferiore, era in realtà pronto per essere impiegato per autocarri destinati al trasporto merci da parte di un imprenditore acese titolare di una
ditta di trasporti con mezzi pesanti. In questo modo, l’imprenditore si sarebbe garantito un illecito
risparmio sull’acquisto del carburante.
I quattro arrestati sono stati sorpresi all’interno di un’autorimessa isolata situata nella zona industriale di Catania. Sul posto è stata individuata anche una ulteriore
autocisterna contenente 7.500 litri di gasolio autotrazione ritenuto di provenienza
illecita. Il proprietario, infatti, non è stato in grado di esibire la documentazione che potesse attestarne la provenienza e la detenzione. Anche questo è stato sequestrato e il responsabile è stato denunciato a piede libero per sottrazione al pagamento dell’accisa e irregolarità
nella circolazione di prodotti energetici.
L’area utilizzata per l’illecito travaso del carburante, un’autorimessa adibita a parcheggio di mezzi pesanti, sarebbe risultata inoltre priva di sistemi e dotazioni antincendio e non a norma con le prescrizioni di legge relative alla sicurezza dei
luoghi di lavoro. Durante il controllo, i finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria e della compagnia pronto impiego hanno rilevato che i quattro responsabili (tutti della
provincia di Catania) avevano quasi ultimato il trasbordo di quattro delle 21 bonze, posizionate in una gabbia ferrata, attraverso una pompa di aspirazione a doppia mandata che collegava le autocisterne
all’autoarticolato. L’artigianale sistema di collegamento era alimentato dal motore delle
stesse autocisterne ed era collegato a un apparato conta-litri.
I cinque soggetti (F.G., classe 1965; A.V.S., classe 1959;
A.G., classe 1987; V.M., classe 1965; F.S., classe 1959) sono stati denunciati alla procura della
Repubblica di Catania per il reato di contrabbando di prodotti energetici e rischiano la reclusione anche fino a cinque anni oltre a una multa di importo pari
a dieci volte il valore dell’imposta evasa.
I sequestri sono stati convalidati dall’autorità giudiziaria etnea.