Il caso See Sicily alla Regione si allarga anche ai posti letto. M5s: «Nuovi tagli e altre criticità»

«Nemmeno sui posti letto, per il caso See Sicily l’assessorato al Turismo può dormire sonni tranquilli». I deputati del Movimento 5 stelle all’Ars Luigi Sunseri, Antonio De Luca e Nuccio Di Paola commentano così i nuovi documenti arrivati dopo una richiesta di accesso agli atti dall’Audit, l’autorità di vigilanza della Regione. Alle criticità già emerse nei giorni scorsi (specie quelle sulla campagna di comunicazione pubblicitaria), adesso se ne aggiungono di nuove: il taglio di un altro 25 per cento per tre anni sulle somme analizzate relative ai posti letto. «La misura è colma – lamentano i pentastellati – Il caso approdi all’Ars, abbiamo già chiesto al presidente Gaetano Galvagno la convocazione di una seduta d’aula ad hoc sul caso. All’assessora al Turismo Elvira Amata avremmo tante cose da chiedere».

Nuovi documenti e nuove criticità emerse sul piano di promozione turistica, ideato dal governo Musumeci quando la delega dell’assessorato era ancora in mano a Manlio Messina. «L’ esito dell’Audit – scrive l’autorità di controllo in merito alla questione posti letto – è parzialmente negativo. Sono state riscontrate criticità o irregolarità tali da inficiare la correttezza e regolarità delle spese dichiarate. La spesa non ammissibile che concorrerà al tasso di errore – si legge ancora – ammonta a 735.089,25 euro. La rettifica del 25 per cento dovrà essere applicata alla precedente spesa certificata, all’ulteriore avanzamento di spesa del periodo contabile 2021-2022 e alla spesa da certificare». Dunque, un taglio di oltre 700mila euro per il profilo relativo all’anno 2021-2022, per quello precedente e che dovrà essere applicato anche alla spesa da certificare per il biennio 2022-2023. «Cosa che – dice Sunseri – produrrà dei debiti fuori bilancio, laddove non si riuscisse a trovare una diversa copertura finanziaria».

Le criticità rilevate dall’autorità di controllo sono numerose e vanno dalla limitazione della concorrenza sulla base di ingiustificate preferenze regionali, all’acquisto di un numero di posti letto tre volte superiore al numero disponibile sul territorio siciliano (scelta non supportata da analisi dettagliata nella relazione di progetto), all’ammissione alla procedura di soggetti non qualificabili come operatori economici, poiché sprovvisti dei requisiti di idoneità professionale richiesti dal codice degli appalti e non titolari di partita Iva, in deroga a quanto previsto dalla lettera di invito. E ancora, mancato rispetto del codice degli appalti e assenza di controllo della prestazione resa. «Se a tutte queste criticità – afferma Sunseri – aggiungiamo che l’operazione ha completamente fallito gli obiettivi per cui era nata, mutandosi geneticamente da aiuto al settore turistico-alberghiero fiaccato dal Covid a una mega campagna di comunicazione, non possiamo che giudicare disastrosa l’operazione che potrebbe causare un danno erariale. È per questo che abbiamo approntato un esposto alla Corte dei Conti».

Una vicenda che riporta alla mente subito il caso Cannes ma che, per il capogruppo M5s all’Ars Antonio De Luca «è ancora più grave. Da Fratelli d’Italia è arrivata solo la richiesta di dimissioni dalla presidenza della commissione Ue dell’Ars al collega Sunseri, ma nessuna spiegazione. Per questo – dichiara – ho scritto al presidente dell’Assemblea regionale per chiedere una seduta d’aula sul caso con la presenza dell’assessora Amata e del presidente della Regione Renato Schifani». Anche Il vicepresidente dell’Ars Nuccio Di Paola stigmatizza gli attacchi dei deputati meloniani: «L’attività ispettiva dei parlamentari regionali – dice – è sacrosanta, guai a volerla imbrigliare in qualche modo con minacce più o meno velate. Siamo qui per fare gli interessi dei siciliani e dobbiamo essere liberi di farlo a 360 gradi. Sulla vicenda SeeSicily – aggiunge – avremmo gradito una precisa presa di posizione del presidente Schifani. Fino a quando tollererà i disastri di Fratelli d’Italia che reggono l’assessorato al Turismo da sei anni? Abbia uno scatto d’orgoglio e tolga quell’assessorato dalla mani dei meloniani, affidandolo a qualche altro partito, anche a un tecnico, se è il caso. Capisco che in ballo ci sono delicati equilibri di governo, ma a tutto c’è un limite».


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