Se il Policlinico di Palermo cade a pezzi

Cominciamo oggi una nuova rubrica che mira a offrire una più completa informazione politica. Dando spazio ai parlamentari nazionali e regionali. Proveremo a raccogliere le dichiarazioni che riguardano la Sicilia a prescindere dall’appartenenza politica.

Apriamo lo spazio con alcune dichiarazioni rese dal parlamentare regionale Salvino Caputo, esponente della formazione politica Fratelli d’Italia e vice presidente della terza commissione dell’Ars (Attività produttive).

La prima notizia riguarda la salute dei cittadini con specifico riferimento alla chiusura del reparto di rianimazione del Policlinico universitario di Palermo “Paolo Giaccone” a seguito dell’intervento del Nucleo antisofisticazione dei Carabinieri (Nas).

Caputo, su tale argomento, ha presentato un’interrogazione al Presidente della Regione, Rosario Crocetta e all’assessore alla Salute, Lucia Borsellino.

“Un fatto gravissimo per la sanità siciliana – dichiara Caputo – che mette in pericolo la salute dei cittadini. Non possiamo tenere strutture fatiscenti e condizioni a rischio sopratutto nei presidi ospedalieri”.

“Già nei giorni scorsi – puntualizza Caputo – avevo lamentato la carenza strutturale dell’ospedale Ingrassia di Palermo. Ora la notizia della chiusura del reparto di Rianimazione del Policlinico del capoluogo dell’Isola mette in risalto la necessità di una politica sanitaria che non si limiti solo ad effettuare tagli, ma che deve anche occuparsi di risanare le strutture, evitando pericoli alla salute e all’incolumità pubblica”.

“Questi episodi – prosegue il parlamentare di Fratelli d’Italia – non solo mortificano il lavoro del personale medico e sanitario che con senso di responsabilità e abnegazione presta il proprio servizio in strutture inadeguate e non idonee, ma mettono in pericolo la salute dei cittadini. Chiederò all’assessore di riferire in Aula su quanto accaduto che ritengo grave e pericoloso e sopratutto per conoscere gli interventi che verranno realizzati negli ospedali siciliani e per renderli più sicuri”.

La seconda dichiarazione riguarda il “no” espresso dalla Commissione legislativa Attività produttive dell’Assemblea regionale siciliana alla soppressione, prevista dall’ormai superata ‘bozza’ di bilancio presentata dal Governo regionale, del dipartimento per la Pesca. La soppressione del dipartimento Pesca è stata bloccate grazie a un emendamento presentato dallo stesso Caputo che è stato approvato dalla terza Commissione dell’Ars..

“Esprimo soddisfazione – dichiara Caputo – perché sarebbe stato un errore l’eliminazione del dipartimento regionale Pesca, in quanto avrebbe causato danni a questo comparto produttivo che, invece, va potenziato proprio perché rappresenta uno dei settori trainanti della nostra economia. Il Governo invece di incentivare i settori più importanti aveva proposto il taglio di un dipartimento necessario”.

“Il Governo – conclude Caputo – mostra ancora una volta poca attenzione alle gestione delle problematiche che riguardano la nostra economia”.

La terza dichiarazione dello stacanovista Caputo riguarda il blocco del Fondo regionale per il commercio. Il parlamentare ha presentato un’interrogazione per chiedere al Governo di attivare tutte le procedure finalizzate a determinare l’utilizzo di queste somme affidate all’Irfis.

“ Mentre Crocetta lancia proclami in tutte le Tv nazionali , Zichichi lavora ai cervelli a Ginevra e Battiato gira il mondo per i suoi concerti privati – dice Caputo – le aziende siciliane chiudono i battenti per le pressioni della mafia, per la grave crisi economica e anche per la mancata sostituzione di un dirigente all’assessorato alle Attività produttive. Questa mancata sostituzione blocca oltre 80 milioni di euro destinati al fondo per il commercio. Risorse che garantirebbero sostegno alle piccole e medie imprese siciliane” “ E’ assurdo – continua il parlamentare di Fratelli d’Italia – che per la mancata sostituzione di un funzionario si privi il mondo della economia siciliana di un sostegno economico così importante. La verità è che questo Governo è molto bravo a lanciare proclami e a rilasciare interviste piuttosto che garantire la normale governabilità della Sicilia.“

La quarta notizia riguarda l’esposto presentato sulla vicenda della nomina e revoca, da parte del governo regionale, del commissario liquidatore del Consorzio Intercomunale Rifiuti, Energia, Servizi (Coinres). Caputo, ha inviato al Procuratore della Repubblica di Termini Imerese i verbali delle audizioni nelle due Commissioni parlamentari Lavoro e Territorio ed Ambiente unitamente agli atti relativi alla nomina ed alla successiva contestazione, da parte del Governo regionale, di alcuni atti adottati dal commissario liquidatore.

Di scena è la Società d’ambito in forma consortile (ATO Pa-4) costituita ai sensi degli artt. 23 e 25 della legge 08/06/1990, n. 142 per assicurare la gestione unitaria ed integrata dei rifiuti solidi urbani secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità nei Comuni di Alia, Altavilla Milicia, Bagheria, Baucina, Bolognetta, Campo Felice di Fitalia, Casteldaccia, Castronovo di Sicilia, Cefalà Diana, Ciminna, Ficarazzi, Godrano, Lercara Friddi, Marineo, Mezzojuso, Misilmeri, Roccapalumba, Santa Flavia, Ventimiglia di Sicilia, Vicari, Villabate, Villafrate. Il Co.In.R.E.S. il 5 novembre 2011 è in stato di liquidazione volontaria al fine di ottemperare alle disposizioni normative di cui alla legge regionale 8 aprile 2010, n. 9.

“Quanto sta accadendo presso il Consorzio Coinres – scrive Caputo – in danno dei lavoratori e alla luce del comportamento del direttore generale e degli atti privi di efficacia adottati dal commissario liquidatore nominato e poi revocato dal Governo regionale è grave. Ritengo che l’intera vicenda vada sottoposta al vaglio della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese. Ritengo che ci troviamo di fronte ad una vicenda assai delicata che rischia di creare gravi danni ai lavoratori e che mette a rischio la salute e la sicurezza di un vasto comprensorio”.

Una vicenda “che vede contrapposti il Governo da una parte e il commissario liquidatore che ha adottato atti in totale dispregio delle norme in materia di legittimità degli atti amministrativi e che coinvolge anche l’operato di uffici della Regione. Ecco perché ho ritenuto necessario informare il Procuratore della Repubblica affinché valuti quanto sta accadendo all’interno di un consorzio di particolare importanza per il territorio “

Sul diritto allo studio interviene Gino Ioppolo, parlamentare regionale del Gruppo Lista Musumeci.

Ioppolo è il promotore di una proposta “per i giovani laureati in materie sanitarie con la previsione di 3 milioni di euro per il 2013”. Proposta approvata dalla Commissione Sanità dell’Ars. La proposta del governo Crocetta era, invece, di sopprimere la previsione di bilancio. “Si tratta di una giusta riparazione ad una proposta di bilancio senza anima e respiro sociale – sottolinea Ioppolo – che pretendeva di mortificare anche la legittima aspettativa di tanti giovani che si sono impegnati nello studio sino al conseguimento della laurea”.

Sempre dal Gruppo Lista Musumeci riportiamo la mozione presentata al presidente della Regione siciliana e all’assessore per le Risorse Agricole e Alimentari per chiedere che il governo siciliano adotti le iniziative necessarie per il recupero dei borghi rurali appartenenti al Demanio regionale.

La mozione fa riferimento ai borghi rurali costruiti negli anni ’40, ritenuti “beni da tutelare” e per questo inseriti nella “Carta regionale dei luoghi dell’identità e della memoria” predisposta dal Centro regionale per il Restauro dell’assessorato ai Beni culturali, nella sezione “Eventi storici del primo Novecento”.

In particolare, l’Ente sviluppo agricolo (Esa) ha predisposto un programma denominato “Via dei Borghi” per riqualificare i borghi rimasti nella disponibilità dell’Ente e destinarli, relativamente alla tipologia e alla posizione sul territorio, ad attività di divulgazione culturale, quali musei, centri per conferenze, didattica ed esposizioni, o ad attività di divulgazione dei prodotti agro-alimentari o nel settore del turismo rurale e del turismo sociale. L’iniziativa, portata avanti con il coinvolgimento diretto, tramite accordi di programma stipulati con i Comuni interessati, riguarda i borghi: Gaetano Schirò (Palermo), Bruca (Trapani), Pietro Lupo (Catania), Schisina (Messina), Portella della Croce (Palermo), Baccarato (Enna), Vicaretto (Palermo), San Giovanni (Messina), Petilia (Caltanissetta), Domenico Borzellino (Palermo), Salvatore Giuliano (Messina) e Antonino Bonsignore (Agrigento).

“Il recupero dei Borghi rurali, per la loro specificità e inalterata integrità architettonica, – si legge nella mozione – restituirebbe alla comunità siciliana una preziosa testimonianza di civiltà contadina e di architettura rurale e valorizzerebbe un impareggiabile patrimonio infrastrutturale da utilizzare per la promozione dello sviluppo turistico compatibile, in aree solitamente depresse dell’entroterra isolano”. Nella mozione, i parlamentare del Gruppo Lista Musumeci chiedono al Governo della Regione di procedere al recupero dei dodici borghi rurali appartenenti al Demanio regionale e al loro riutilizzo compatibile, provvedendo il finanziamento del progetto pilota “Via dei Borghi” tramite l’adozione di una multi-misura sui fondi strutturali comunitari, o dotando l’assessorato delle Risorse Agricole ed Alimentari dei fondi necessari per la realizzazione di tutti gli interventi di interesse pubblico. Si chiede, inoltre, che vengano attivate le procedure di evidenza pubblica per le attività riservate all’imprenditoria privata e che sia predisposto un piano per la dismissione di quei borghi esclusi dal finanziamento con fondi comunitari, vincolandone la destinazione ad attività turistico-ricettiva e lasciandone inalterata la cubatura.

Dal Movimento Cinque Stelle riportiamo la notizia in merito ai danni provocati dalla grandinata dello scorso 15 gennaio nei comuni di Acate e Vittoria in provincia di Ragusa.

“Si calendarizzi al più presto la mozione che chiede l’adozione dello stato di calamità nel Ragusano”, scrivono i parlamentari grillini.

Il deputato del Movimento Cinque Stelle, Vanessa Ferreri, fa appello al Consiglio di presidenza dell’Ars perché porti al più presto in Aula la richiesta depositata a metà gennaio a Palazzo dei Normanni per chiedere all’assessore regionale alle Risorse agricole, Dario Cartabellotta, di dichiarare lo stato di calamità per gli enormi danni provocati dalla grandinata del 15 gennaio scorso nei Comuni di Acate e Vittoria. “Ci sono atti – afferma Vanessa Ferreri – che devono avere una corsia preferenziale sugli altri. E’ inammissibile che si attendano due mesi per cercare di dare risposte ad una categoria che non sa come andare avanti. La situazione nel Ragusano è più che drammatica. Le intemperie hanno danneggiato centinaia di serre e distrutto i raccolti di ortaggi, mettendo in ginocchio l’economia locale e rischiando di mandare sul lastrico centinaia di operatori del settore, che hanno messo in atto anche lo sciopero della fame per farsi ascoltare da qualcuno”.

“Non si può più perdere tempo”, sottolinea Ferreri. “Gli agricoltori sono con l’acqua alla gola. Non riescono a far fronte alle spese e ai debiti accumulati. L’Aula, prima, e a ruota la Regione, devono dare immediate risposte”.

 


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