«Mesi fa avevamo denunciato irregolarità e criticità sul concorso per guide vulcanologiche sull’Etna insieme a un modus operandi volto ad avvantaggiare concorrenti vicini ai componenti della commissione d’esame. Avevamo chiesto al governo di assumere una posizione netta, costituendo una commissione di indagine e sospendendo gli esiti delle prove, dal momento che la magistratura aveva aperto un fascicolo. […]
Scandalo Etna, M5s: «Ritirare licenze alle guide»
«Mesi fa avevamo denunciato irregolarità e criticità sul concorso per guide vulcanologiche sull’Etna insieme a un modus operandi volto ad avvantaggiare concorrenti vicini ai componenti della commissione d’esame. Avevamo chiesto al governo di assumere una posizione netta, costituendo una commissione di indagine e sospendendo gli esiti delle prove, dal momento che la magistratura aveva aperto un fascicolo. L’unica risposta ricevuta dall’assessore regionale al Turismo, in aula, è stata che dalle verifiche dei suoi uffici, che avevano interpellato la commissione, finita nel mirino della magistratura, ‘non erano emerse criticità tali da giustificare l’adozione dei provvedimenti che avevamo richiesto e che l’iter era terminato e le licenze consegnate».
Lo dice la deputata regionale Angela Foti del M5s, che, dopo l’inchiesta della Procura di Catania sull’affidamento delle gare per le escursioni, ha presentato un’interpellanza all’Ars per chiedere al Governo regionale di ritirare le licenze «indebitamente ottenute dai vincitori del concorso guide vulcanologiche». Per Foti «si tratta di un provvedimento necessario a restituire credibilità all’operato delle istituzioni e garantire l’imparzialità della Pubblica amministrazione che stando ai fatti – afferma la parlamentare – risulta compromessa».
Le fa eco la deputata regionale del M5S, componente della commissione Antimafia dell’Ars, Roberta Schillaci, che aggiunge: «La gestione monopolistica dell’economia siciliana favorisce fenomeni corruttivi e forme di collusione che frenano lo sviluppo in particolare di uno dei comparti chiave per la crescita del pil e degli occupati in Sicilia».
«Ritengo opportuno, dal momento che l’Antimafia regionale da quest’anno indaga anche fenomeni di corruzione – prosegue – procedere a una vera e propria bonifica degli uffici che sovraintendono il rilascio di concessioni perché il dipendente infedele, che si macchia di questi reati arreca un danno enorme ai tanti siciliani, sempre più spesso costretti a lasciare questa terra». «È chiaro che le aziende coinvolte in eventuali inchieste vanno preservate, il personale tutelato, e affidate a una task force di figure tecniche che possano scongiurarne la chiusura». Infine, Schillaci ricorda che «in materia turistica, mesi fa, il M5S ha presentato un ddl, ci chiediamo – conclude – che fine ha fatto».