Una sartoria creativa che realizza accessori e vestiti a partire da materiale di riciclo. Si chiama Energie Vive ed è il progetto dell’associazione di promozione sociale Beddamé Food Travel People che punta a «stimolare l’empowerment femminile del borgo di Joppolo Giancaxio (in provincia di Agrigento) e del territorio circostante e sensibilizzare la comunità». A spiegarlo […]
Il borgo dell’Agrigentino dove si cuce l’empowerment femminile: «Stimoliamo Energie vive»
Una sartoria creativa che realizza accessori e vestiti a partire da materiale di riciclo. Si chiama Energie Vive ed è il progetto dell’associazione di promozione sociale Beddamé Food Travel People che punta a «stimolare l’empowerment femminile del borgo di Joppolo Giancaxio (in provincia di Agrigento) e del territorio circostante e sensibilizzare la comunità». A spiegarlo a MeridioNews è Carmela Pistone, la presidente dell’associazione attiva da sei anni. Il corso in cui le donne imparano a cucire e a realizzare oggetti creativi partendo da materiale di scarto delle stoffe è iniziato lo scorso febbraio e si concluderà ad agosto del 2024, con il sostegno della fondazione Prosolidar. «Il nome Energie Vive non è casuale – sottolinea Pistone – La società ha bisogno di risvegliare energie che ci sembrano assopite ma che, modificando gli stili di vita, si scopre che non lo sono».
Per due mattine a settimana, attorno a un tavolo con ago, filo e macchine da cucire, stoffe destinate ai cestini trovano nuova vita. Rifiuti tessili che diventano abiti e accessori unici e originali da indossare ma anche oggetti da mettere in mostra durante la sagra del melone giallo, prevista per il primo weekend di agosto nella cittadina dell’Agrigentino. Le adesioni sono già tante ma Beddamé punta a coinvolgere l’intera comunità: «A tutti, come prima cosa – aggiunge Pistone – lanciamo l’appello di non buttare i vestiti che non si usano più, ma di sfruttare l’occasione del cambio di stagione per donarli a noi che sapremmo trasformarli».
Un progetto che, insomma, non punta solo a cucire le stoffe ma anche a creare legami tra le persone. «Di recente, abbiamo ricevuto molte richieste di partecipazione – fa notare la presidente dell’associazione – e, per questo, ci stiamo organizzando per dei turni anche pomeridiani». Al momento, a partecipare al progetto sono soprattutto donne adulte, ultracinquantenni. «Loro hanno già ritrovato un incredibile entusiasmo nell’affrontare questa esperienza. Non è l’età che determina l’energia. Intanto abbiamo già raccolto – conclude Pistone – anche la curiosità da parte di giovani universitarie, sensibili ai temi ambientali e del riuso sostenibile, che hanno interesse ad acquisire competenze di sartoria».