I cittadini di Catania non sono mancati neanche quest'anno alla tradizionale uscita da Palazzo degli elefanti del calessino settecentesco che dà il via alle celebrazioni agatine. Una folla di catanesi lo aspettava in piazza Duomo. Ma la stessa attenzione non l'ha ricevuta il sindaco etneo, per il quale non ci sono stati applausi
Sant’Agata, flop per Bianco all’applausometro Al via i festeggiamenti con la carrozza del Senato
La solita folla di catanesi ha accolto, questa mattina, l’uscita della tradizionale carrozza del Senato da Palazzo degli elefanti. Preceduta da banda e sbandieratori, è il momento in cui l’amministrazione cittadina si presenta alla città nel corso dei festeggiamenti per sant’Agata, la santa patrona di Catania. Ed è anche il momento del cosiddetto applausometro, cioè quello in cui l’apprezzamento dei cittadini nei confronti della giunta dovrebbe farsi sentire con fragorosi applausi o altrettanto rumorosi fischi. Ma quest’anno il primo cittadino Enzo Bianco è stato accolto da un religioso silenzio. Pochi battiti di mani e, almeno, nessun fischio hanno caratterizzato il percorso della carrozza settecentesca attraverso via Etnea e fino a piazza Stesicoro. «Chi c’è là dentro?», si chiedevano alcuni. «Mamma, come si chiama il sindaco?», domandava un bambino. Ma l’interesse lo attiravano tutto i due calessini – il secondo, più piccolo, ospitava alcuni assessori – e non chi li occupasse.
Il toto-nomi su chi avrebbe occupato i sedili accanto a Bianco, eppure, era stato sentitissimo. Nel cortile del municipio fino all’ultimo momento non si sapeva chi avrebbe accompagnato il sindaco nel celebre rituale che dà ufficialmente il via alle festività agatine. L’unico ospite dato per certo era Nicolas Giuffrida, nove anni, dell’oratorio san Filippo Neri, di via Teatro greco. Il bimbo al quale Enzo Bianco aveva promesso, lo scorso ottobre, che l’avrebbe portato con sé proprio sulla carrozza del Senato. A parte lui – e il commendatore Maina, cerimoniere dell’amministrazione, ospite fisso – non c’erano certezze. Alla fine, sulla carrozza principale hanno trovato posto Antonina Liotta, segretario generale del Comune, Francesca Raciti, presidente del Consiglio comunale, e Luigi Bosco, assessore ai Lavori pubblici. La carrozza più piccola, invece, era quella destinata alle quote rosa: le prime a salirci sono state Angela Mazzola, assessore alle Attività produttive, e Valentina Scialfa, assessore alla Scuola, uniche donne della giunta. Seguite da Salvo Di Salvo, assessore all’Urbanistica, Angelo Villari, al Welfare, e Orazio Licandro, alla Cultura.
E, anche se tutte le autorità erano pronte al bagno di folla, hanno dovuto accontentarsi dei soli flash dei fotografi. Un applausometro flop, insomma, per questa giunta Bianco. Che pure negli anni passati aveva beneficiato della benedizione impartita dalla città nei giorni di Sant’Agata. In occasione dell’ultima campagna elettorale, infatti, a Enzo Bianco erano stati tributati gli stessi applausi – se non di più – che erano stati dedicati al sindaco uscente Raffaele Stancanelli. Un affetto che i cittadini avevano poi confermato alle urne. Ma nel cortile di Palazzo degli elefanti, prima ancora dell’uscita della carrozza, il risultato del termometro politico etneo era già dato per scontato: «St’annu ‘a viru ianca», aveva anticipato qualcuno. E bianca è stata.