Nelle manifestazioni per la Santuzza anche i militanti di Azione Talos, che da tempo portano avanti messaggi contro i fenomeni migratori e in controtendenza rispetto all'accoglienza invocata da papa Francesco. Il parroco ammette «una certa ambiguità, si rifanno a una sigla internazionale ma poi agiscono nel locale»
Santa Rosalia e i festeggiamenti coi neofascisti In mezzo i velati richiami del parroco all’omelia
All’omelia delle ore 11, in onore ai festeggiamenti per santa Rosalia e prima della tradizionale processione che si terrà oggi per le strade di corso Pisani, padre Guglielmo Burato a un certo punto lascia i riferimenti generali ed entra nello specifico. Ce l’ha con la confraternita che ogni anno organizza le feste per la patrona di Palermo. «Se dovessi guardare solamente le manifestazioni esteriori – dice – vi darei dieci. Ma poi nel vostro intimo rispettate davvero il volere della Santuzza?». E chissà se il riferimento è dovuto anche alla presenza di Azione Talos, un gruppo di persone che allo stesso tempo sono fedeli alla chiesa cattolica e neofascisti. Il loro logo è l’unico compare nella locandina della processione rionale di Santa Rosalia della Confraternita dei Porrazzi – parrocchia san Giacomo dei Militari.
Una presenza, quella di Azione Talos, che imbarazza un po’ padre Burato. «Mi sono informato – dice – c’è di certo un’ambiguità, perchè si rifanno a una sigla internazionale ma poi agiscono autonomamente nel locale». E corso Pisani in effetti ha visto all’opera i militanti di Azione Talos. Negli scorsi mesi hanno tappezzato il quartiere di croci celtiche, e spesso si sono spinti fino a Monreale.
Tra i loro slogan preferiti “Palermo è casa tua, difendila. A stranieri e vigliacchi non la consegnerò” e “No al centro d’accoglienza, non vogliamo essere vittime della loro noia”: quest’ultimo contro la possibile formazione di un Cas che dovrebbe sorgere nella piazza di San Martino delle Scale. Messaggi che sono in netta controtendenza rispetto all’accoglienza invocata da anni da papa Francesco. Nella loro pagina Facebook poi sono continui i richiami all’onore, mentre lo scorso 5 luglio avevano additato Tito Boeri, presidente dell’Inps che aveva sottolineato il contributo degli immigrati al Pil, «complice della sostituzione e nemico della patria», appendendo alcuni manifesti nelle sedi palermitane dell’ente in via Puglia e via Laurana.