Santa Flavia seconda spiaggia più sporca d’Italia «Tra rifiuti ed ecomostri, situazione disastrosa»

«Letteralmente invasa dai rifiuti» al punto da meritarsi la maglia nera tra le spiagge siciliane e seconda in Italia per un soffio solo a quella di Coccia di MortoFiumicino. Un secondo gradino quello dello del lido di Olivella a Santa Flavia, nel Palermitano che non restituirebbe, secondo i volontari, l’esatta dimensione del fenomeno: con 2252 rifiuti in 100 metri di spiaggia, circondata e sfregiata pesantemente anche da manufatti di cemento pericolanti, la spiaggia sarebbe ridotta a una «immensa discarica». Questa la fotografia che emerge dall’indagine Beach Litter promossa da Legambiente e condotta dai volontari nel mese di maggio in 47 spiagge italiane. Tra quelle siciliane passate ai raggi X, anche Santa Flavia, che spiccherebbe propria per la presenza di rifiuti: accanto alle cicche di sigarette, migliaia di bottiglie di plastica, flaconi, pezzi di polistirolo e persino tre materassi

«Tra le spiagge siciliane – si legge nell’indagine di Legambiente – ne è presente una con più rifiuti a livello nazionale, il lido Olivella a Santa Flavia con i suoi 2252 campioni registrati». Ma a rendere il quadro persino peggiore, anche la presenza di un ecomostro abbandonato da oltre dieci anni, che incombe sulla spiaggia circondandata da una parte all’altra anche dagli scheletri di cabine in cemento ormai semidistrutte dal tempo. Un pericolo per gli incauti bagnanti ma anche una presenza ostile, tale da rendere impossibile una pulizia reale della spiaggia. E a spingere i volontari di Legambiente a invocare l’intervento dell’amministrazione comunale di Santa Flavia per l’abbattimento della struttura.

«Dal sopralluogo del lido Olivella è emersa una situazione disastrosa – ha detto il socio del circolo Legambiente Bagheria e dintorni Mimmo Schillaci – che non può essere affrontata soltanto dai volontari. Oltre a essere letteralmente invasa dai rifiuti, la presenza di materiale edile rende impossibile una pulizia approfondita. Dal sondaggio nazionale è risultata la seconda peggiore spiaggia dopo quella di Fiumicino. Ma la nostra è stata una stima per difetto: non abbiamo tenuto conto dei piccoli residui di plastica. Come volontari si siamo occupati anche di Aspra e Mongerbino, ma questa va al di là di ogni capacità umana». All’incontro con i rappresentanti del Comune, a cui ha preso parte anche il presidente del circolo Legambiente Bagheria e dintorni Luigi Tanghetti, l’amministrazione preso atto della precarietà dello stabile e della sua pericolosità, ha deciso di inibirne ogni accesso.

L’abbattimento dell’opera, purtroppo, al momento è stata esclusa per la mancanza delle somme necessarie. «Si tratta di un atto dovuto – ha detto Tanghetti, presidente del circolo – sebbene sicuramente tardivo, ma che non vorremmo preludesse a una riconsegna all’oblio. Chiediamo quindi che tutta la buona volontà dichiarata dall’amministrazione si converta, nero su bianco, in un impegno progettuale chiaro, con tempistica e preventivo dei costi d’intervento certi e dichiarati di modo che le intenzioni si trasformino presto in azioni che ci consentiranno di spendere parole di plauso ed apprezzamento per un nuovo corso amministrativo auspicato e necessario». 

Intanto, per tenere alta l’attenzione, domenica prossima, 29 maggio, la spiaggia di Santa Flavia sarà invasa dai volontari di Legambiente nell’ambito della campagna nazionale Spiagge e Fondali puliti. «Sarà un’operazione dal sapore ironico – ha concluso Schillaci – andremo lì con palette e ombrelloni ma la spiaggia, al momento, ricorda più quella di memoria fantozziana che un spiaggia vera e propria».

Antonio Mercurio

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