Sanità etnea, malumore per i nuovi manager Scelta che non piace a Pd, Udc e Articolo 4

I nuovi manager della sanità catanese nominati ieri dal governo regionale di Rosario Crocetta hanno qualche legame con il mondo politico di Catania e dintorni? La domanda non è oziosa, né capziosa. Perché pare che buona parte della politica etnea non si riconosca in queste nomine. Possibile? Da indiscrezioni, risulterebbe, addirittura, che in giunta ben tre assessori regionali (di cui due riconducibili alla politica catanese) abbiano in tutti i modi cercato di opporsi. Ma andiamo per ordine.

La prima considerazione oggettiva è che se le nomine di Paolo Cantaro e Angelo Pellicanò erano legate alla politica di Catania, e in particolare al Pd, almeno due delle nomine di ieri – e cioè quelle di Francesco Garufi al Cannizzaro e Ida Grossi all’Asp – sembrano sganciate da una parte importante della politica catanese (diverso è il discorso per Giampiero Bonaccorsi designato al Policlinico, perché quest’ultimo è comunque espressione dell’ateneo catanese).

Le vicissitudini di Cantaro e Pellicanò il nostro giornale le ha raccontate più volte. I due dirigenti sono stati nominati dal Governo regionale, ma sono stati tenuti a bagnomaria per un bel po’ di tempo. Fino a quando non è entrato in vigore un decreto nazionale che impedisce la nomina dei dirigenti in pensione nei livelli apicali della sanità pubblica. A molti osservatori il trattamento riservato a Cantaro e Pellicanò è sembrato un po’ gesuitico: insomma una macchinazione ordita dal governo regionale per sbarazzarsi di due dirigenti considerati vicini al Pd. Vedremo, adesso, cosa ne penseranno i giudici, visto che la vicenda non è ancora conclusa, dal momento che ci sono dei ricorsi pendenti. Insomma, non possono essere esclusi esiti, anche clamorosi, di questa strana vicenda.

Intanto, pronto accomodo, la giunta regionale, ieri, dopo una seduta che – stando a indiscrezioni -non sarebbe stata proprio tranquilla, ha nominato i già citati direttori generali. Stando a indiscrezioni, durante la riunione non sarebbero mancate profonde divergenze di opinioni. Tre assessori – stando a quanto risulta a Ctzen e a LinkSicilia – avrebbero manifestato perplessità sulle nomine. Si tratterebbe di Linda Vancheri, Paolo Ezechia Reale e Nico Torrisi.

In particolare, ci sembrano interessanti i dubbi, chiamiamoli così, che sarebbero stati espressi dagli assessori Reale e Torrisi. Il primo – Reale – non è catanese. Ma è un assessore che fa capo ad Articolo 4, la formazione politica dell’onorevole Lino Leanza, che a Catania ha il proprio baricentro politico ed elettorale. Potremmo anche pensare che Reale – che nella vita fa l’avvocato – abbia trovato qualcosa di criticabile in queste scelte. Ma, mestiere dell’assessore Reale a parte, siamo anche portati a pensare che l’onorevole Lino Leanza potrebbe non essere felice delle scelte adottate dal governo Crocetta sulla sanità catanese.

Anche i dubbi di Torrisi sulle nomine – stando sempre alle nostre indiscrezioni – non ci sembrano da sottovalutare. Torrisi non è al governo perché è arrivato dalla luna: fa parte dell’attuale giunta regionale perché vicino all’Udc di Giampiero D’Alia e di Giovanni Pistorio. E se ha manifestato perplessità sulle nomine, beh, ciò significa che nemmeno D’Alia e, soprattutto, Pistorio dovrebbero essere soddisfati di tali nomine.

Il Pd di Catania, infine. Non sembra che i nominati siano piena espressione di questo partito. Magari, chissà, risulteranno graditi ai renziani (ma è così? chissà cosa ne pensa il sindaco Enzo Bianco?). Ma abbiamo la sensazione che non siano affatto graditi ai cuperliani del Pd catanese.

Tirando le somme: Lino Leanza e i suoi non sembrano molto felici di tali nomine; l’Udc di D’Alia e Pistorio non pare sprizzare felicità; mezzo Pd etneo (e forse più) subisce. Forse Crocetta ha nominato i manager della sanità catanese – con riferimento, soprattutto all’Asp e al Cannizzaro – al di fuori della politica? Ma…


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