In corso di esecuzione il progetto di miglioramento della resistenza alle scosse e il restauro conservativo rivolto a salvaguardare la basilica di Piazza Dante a Catania
San Nicolò lArena, lavori in corso
Lavori in corso alla basilica di San Nicolò l’Arena: ai frequentatori del Monastero dei Benedettini non sono certo sfuggite le robuste impalcature costruite intorno alla chiesa, che sono ben visibili dal portone d’ingresso davanti al quale passano quotidianamente gli studenti. Ma quali sono, esattamente, gli interventi di cui ha bisogno la chiesa? Per saperne di più ci siamo rivolti all’ingegnere Rosario Tribulato, che si occupa della direzione dei lavori in qualità di assistente.
I lavori strutturali, inziati a settembre 2009, «puntano a migliorare la resistenza del fabbricato nei confronti dell’azione sismica. Sono per di più interventi di consolidamento, che riguardano principalmente i tetti, le cerchiature della cupola e l’inserimento di archi in acciaio». Dietro il progetto, in corso di esecuzione, c’è il lavoro degli architetti Caterina Carocci e Antonella Italia. Il coordinamento amministrativo è affidato all’architetto Salvatore Lizzio, funzionario del dipartimento regionale della Protezione civile con la funzione di Rup (responsabile unico del procedimento).
I tempi previsti per la completa esecuzione dei lavori sono di 20 mesi circa. La basilica di piazza Dante verrà dunque sgomberata dalle imponenti impalcature che ricoprono parte della struttura intorno ad aprile del prossimo anno.
Il progetto, finanziato dalla protezione civile, ha un costo di 2.380.000 euro circa. L’intervento rientra tra quelli previsti dalla legge 433 del 1991, finalizzata ad interventi di recupero e consolidamento con miglioramento sismico degli edifici ricadenti nei territori della Regione siciliana distrutti o gravemente danneggiati dagli eventi sismici del dicembre 1990.
Non è la prima volta che si interviene nella basilica per rimediare ai danni causati da eventi sismici. In passato si era già intervenuti per ricostruire il ponteggio e un pilastro interno, danneggiati dal terremoto del 1990. Finalità di questi lavori è dunque «evitare quanto è già accaduto alla cupola e alle navate della cattedrale di Noto, distrutte dal terremoto del 1996 e soltanto recentemente restaurate».