San Giuseppe Jato, sequestro da 500mila euro Imprenditrice utilizzava schede carburante false

Aveva annotato nella contabilità dei costi relativi agli anni d’imposta 2016 e 2017 derivanti da alcune schede carburanti fittizie. Solo che durante un’ispezione non sono mai state esibite perché andate smarrite. Ma quelle schede esistevano eccome. Gli approfondimenti dei finanzieri hanno permesso di rinvenirne comunque una copia e di accertarne la falsità, tramite controlli incrociati mirati presso una società di Partinico attiva nel commercio al dettaglio di carburante per autotrazione. Questo quanto scoperto in seguito a un controllo fiscale delle fiamme gialle partinicesi nei confronti di M.V. , classe ’94, amministratrice pro tempore dell’azienda. 

Su delega della Procura della Repubblica di Palermo, la compagnia della guardia di finanza di Partinico, nel corso di una complessa indagine economico-finanziaria, ha eseguito un provvedimento di sequestro patrimoniale d’urgenza, finalizzato alla confisca per equivalente, per quasi mezzo milione di euro, nei confronti dell’ex rappresentante legale di un’importante impresa di San Giuseppe Jato, operante nel settore dei rifiuti.

In totale, sono state 94 le schede false confluite nella dichiarazione fiscale del 2016 e 193 quelle riportante nella dichiarazione per l’anno d’imposta 2017, per un costo fittizio globale mai effettivamente sostenuto di oltre un milione di euro. L’imposta complessivamente evasa, così come constatata dalle fiamme gialle, ammonta a circa 480mila euro. Ravvisando la conclamata configurazione dell’ipotesi di reato di “Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”(art. 2 del D.Lgs. 74/2000), l’autorità giudiziaria inquirente ha emesso immediatamente un decreto di sequestro preventivo d’urgenza per l’ammontare della somma complessivamente evasa.

Il sequestro per equivalente ha interessato i conti correnti bancari dell’indagata, il premio di una polizza assicurativa, oltre 200mila euro di crediti vantati nei confronti del Comune di Partinico, trasferiti nel tempo dall’azienda all’ex amministratrice, nonché beni materiali ed immateriali rientranti nella sua disponibilità, tra cui un acquascooter e uno yacht del valore commerciale di oltre 230mila euro, l’intero pacchetto azionario di due società con sedi a Milano e San Giuseppe Jato, quest’ultima già oggetto di un provvedimento interdittivo antimafia da parte del Prefetto della Provincia di Palermo, nonché l’80 per cento delle quote di un’ulteriore impresa, anch’essa già colpita da interdittiva antimafia dell’autorità prefettizia, avente sempre sede a San Giuseppe Jato.


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