Da via del Passero a viale San Teodoro, viaggio tra le discariche a cielo aperto di Catania: non si incontrano solo cumuli di rifiuti comuni, ma anche le famigerate onduline di Eternit, coperture di capannoni industriali in disuso, che, nonostante le segnalazioni dei cittadini, rimangono da anni al loro posto- L'Asl: 'La pericolosità dipende da tanti fattori'
San Giorgio, quattro passi tra l’amianto
Desolato, sporco e soprattutto zeppo di amianto. Ci sono onduline dappertutto in via del Passero a San Giorgio. Un’area dove a farla da padrona c’è un mini cimitero di capannoni abbandonati, una volta sede di industrie oggi una discarica di immondizia e di Eternit. I tetti di onduline sono rimasti al loro posto e, nonostante la segnalazione degli abitanti del quartiere, sostano lì già da anni.
In questa zona esistono ancora altre ditte che lavorano a pieno ritmo, eppure la lega messa sotto accusa, da smaltire sempre sotto l’occhio attento di tecnici specializzati, rimane al suo posto, sotto gli occhi attoniti degli automobilisti che passano da quelle parti. E non si tratta solo di piccole sezioni spioventi da qualche tetto, ma anche intere coibentazioni a vista, come nel caso di un enorme capannone presente nella via e pericoloso anche per altri aspetti (spuntoni di ferro arrugginiti che pendono dall’alto e in procinto di cadere sulla testa di chi vi entra all’interno, lastre di vetro e spazzatura “comune”) .
Nel quartiere San Giorgio Librino il caso di via del Passero non è l’unico esempio di indifferenza rispetto al problema. In un’altra zona, al viale San Teodoro 16, a pochi passi dal plurinaugurato e mai aperto Poliambulatorio e proprio sotto un palo Enel ad alta tensione, esiste un accumulo di amianto proprio dove sino a poco tempo fa, file di camion finivano per riversare detriti dai cantieri privati. Tra questi anche le famigerate onduline.
Non è chiaro quale sia l’istituzione pubblica che deve occuparsi della pulizia e del riordino, visto che in ballo non c’è solo l’immondizia ma del materiale da trattare secondo la legge; ci sarebbe il Comune, l’Asl ma anche l’Arpa.
“Da tempo aspettiamo che qualcosa succeda e invece la situazione è inalterata e sotto gli occhi di tutti – denuncia il consigliere di circoscrizione del PD Salvo Cannizzo- I cittadini chiedono spiegazioni, ma io stesso a volte mi trovo difficoltà a dare loro risposte. Il Comune è a conoscenza dell’esistenza di questi luoghi, appena qualche settimana fa abbiamo avuto occasione di passeggiare da queste parti insieme all’assessore al ramo e alla presidente del consiglio di quartiere. Telefonicamente ho personalmente inoltrato segnalazioni anche ad altri uffici pubblici. Sono trascorsi mesi, ma non è successo nulla”.
Articolo apparso sul Giornale di Sicilia (ed. di Catania) del 30 novembre 2008
Foto: Dario Azzaro