Il rappresentante di una ditta in gara per l'appalto del servizio di raccolta dei rifiuti racconta di una vera e propria aggressione da parte del primo cittadino di fronte alle richieste dell'uomo di vedere le carte con gli esiti del bando. L'amministratore però non ci sta e si presenta dai carabinieri con due testimoni dell'accaduto
San Cipirello: «Il sindaco mi ha dato un pugno in faccia» Geluso lo querela per diffamazione: «Mai usato violenza»
La ditta non si aggiudica l’appalto per il servizio di raccolta dei rifiuti e scoppia il battibecco con il sindaco. È accaduto a San Cipirello, all’interno del palazzo di Città e adesso, tra querele e referti medici, saranno i carabinieri a far luce sulla vicenda che risale alla tarda mattinata di ieri, quando un uomo, rappresentante di una società che si occupa di raccolta di rifiuti, è piombato nella stanza del primo cittadino, chiedendo di voler visionare i verbali della procedura di affidamento temporaneo del servizio rifiuti. Dopo essere stato invitato a consultare l’ufficio tecnico, l’uomo è entrato di nuovo nella stanza del primo cittadino, accusandolo di aver favorito, nell’aggiudicazione della gara d’appalto, la ditta di un parente. Invitato ad uscire dalla stanza, l’avventore si è recato poi presso la caserma dei carabinieri per denunciare, con tanto di referto medico, un’aggressione fisica da parte del sindaco Geluso. «Il sindaco mi ha dato un pugno in faccia, mi ha preso per il collo e dato anche due schiaffi – ha dichiarato poi al Giornale di Sicilia -. Ero andato al Comune per visionare gli atti della gara e per far notare che la ditta concorrente aggiudicataria non ha i requisiti per quel lavoro».
Il sindaco di San Cipirello non ha mandato giù le parole dell’uomo e stamattina si è presentato ai carabinieri della stazione locale insieme alle due persone che hanno assistito alla discussione, tra cui il vice sindaco. «I documenti che chiedeva non si trovano al municipio ma a San Giuseppe Jato, luogo in cui si è svolta la gara d’appalto – si difende il sindaco Vincenzo Geluso –. Questa persona ha iniziato ad accusarmi di collusione con la ditta vincitrice alla presenza del vice sindaco Russo e di un cittadino, l’ho mandata via dall’ufficio ma non ho usato alcuna violenza nei suoi confronti. Stamattina l’ho querelato per diffamazione perché ha dichiarato il falso attraverso la stampa».
Il rappresentante della ditta che ha accusato il sindaco di violenza non sarebbe però nuovo a simili episodi. L’uomo è stato recentemente rinviato a giudizio per aver interrotto in modo violento la procedura di apertura delle buste durante una gara d’appalto a Monreale. Essendo stato escluso dalla gara, aveva pensato bene di fare irruzione dentro l’ufficio tecnico comunale, aggredendo verbalmente gli impiegati e interrompendo più volte le operazioni di gara.