Salviamo la tuma persa, la campagna social di Fud Il caseificio di Castronovo è isolato dal 3 novembre

La tuma persa è un formaggio buonissimo che rischiamo di non poter mangiare mai più a causa di una frana che rende impossibili i collegamenti tra il piccolo caseificio di Salvatore Passalacqua e il resto della Sicilia. Castronovo, il piccolo paese in provincia di Palermo dove si produce la tuma persa, è in ginocchio a causa di uno smottamento avvenuto durante le alluvioni del 3 novembre ma nessuno sembra in grado di trovare una soluzione. Un assurdo grattacapo burocratico e un rimpallo politico. Una piccola produzione di circa ottomila forme l’anno che rischia di scomparire per sempre e che Salvatore produce da diciotto anni e distribuisce in Italia e all’estero, ma a causa della frana il latte non arriva in azienda, non si può produrre il formaggio e quello prodotto non può essere consegnato.

«Continuando così rischiamo la chiusura del caseificio – racconta preoccupato Passalacqua – Siamo a quattro chilometri dal centro abitato e ad otto dalla strada statale 189 eppure siamo costretti a percorrere 45 chilometri in più per aggirare la frana e tornare a casa, per distribuire i nostri prodotti o per farci consegnare il latte, che devo acquistare ad un prezzo maggiorato, perché al prezzo di sempre nessuno vuole vendermelo più» Ma la tuma persa non può andare persa veramente, cosi Fud bottega sicula grazie ad un’idea di Andrea Graziano, founder e ideatore del marchio, ha lanciato una campagna social per sostenere Salvatore e il suo formaggio, che sta già avendo molto successo. Tantissimi tra chef, produttori, giornalisti e appassionati del settore hanno già aderito alla campagna.

«Partecipare è facile – dice Andrea Graziano – basta prendere un foglio, un cartello o quello che si vuole e scrivere #Savetumapersa, fare una foto o un video e metterci la faccia, condividendo il proprio contenuto sui social e utilizzando l’hashtag #Savetumapersa. Un gesto semplice che ci consente però di poter non solo manifestare solidarietà nei confronti di un produttore che ha sempre fatto bene il suo lavoro e che adesso si trova in difficoltà economiche per una fatalità che potrebbe accadere a chiunque, ma anche di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle mancanze di un sistema statale e governativo che lascia sempre più soli gli imprenditori. Speriamo che dopo tanta mobilitazione, qualcosa si muova e si possa ripristinare al più presto la viabilità della strada per consentire a Salvatore di continuare a produrre la sua tuma persa».

(fonte: ufficio stampa Fud)


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