Salvi i ficus in piazza Castelnuovo Verdi: «Mille alberi abbattuti in città»

Mille alberi abbattuti in città. Al loro posto i binari della metropolitana e dell’anello ferroviario. La contabilità è dei Verdi, che oggi si sono trovati a Piazza Castelnuovo, a Palermo, per “festeggiare” una vittoria amara: i ficus di piazza Castelnuovo sono salvi. Quelli che sono rimasti in piedi non verranno più tagliati, ma saranno sradicati e, dopo i lavori, riposizionati esattamente nello stesso posto. È l’esito dell’ennesimo incontro, ieri, tra l’assessore al Verde Francesco Maria Raimondo e i cittadini. Un impegno che ha fatto ripartire già da oggi pomeriggio i lavori.

La battaglia di associazioni, commercianti e residenti, inferociti per l’abbattimento degli storici alberi, ha dato i suoi frutti. Il Comune, anzi, rilancia. Dopo aver promesso che nessun altro ficus sarà abbattuto e che quelli tagliati saranno recuperati, questa mattina, ha donato nuovo verde alla città. In piazza Verdi, alla presenza del sindaco, Leoluca Orlando, e dell’assessore Raimondo, infatti, si è proceduto all’impianto di cinque palme da dattero, al posto delle cinque palme delle Canarie distrutte dal punteruolo.

Risultati tardivi, per Angelo Bonelli, leader dei Verdi. E che arrivano dopo «le pressioni e la mobilitazione della gente», perché altrimenti «qui avrebbero raso tutto al suolo». «Il disastro è stato compiuto – dice a MeridioNews –. Un vero e proprio scempio, non solo ambientale. Oggi assistiamo all’alterazione totale dell’identità di una piazza storica, una delle più importati d’Italia. Se fossi io il sindaco mi interrogherei sull’efficacia della mia amministrazione, perché soluzioni alternative potevano essere trovate: spostando di pochi metri i sottoservizi». Come è stato fatto ad esempio in via Notarbatolo, gli fa eco Beatrice Feo Filangeri, portavoce regionale dei Verdi in Sicilia. «Noi abbiamo chiesto la revisione del progetto per salvare i ficus, che sono alberi storici. Non siamo contro le infrastrutture, ma chiediamo che possano coesistere con il verde». 

Invece, secondo Bonelli, l’Amministrazione targata Orlando è «nemica degli alberi: ne hanno abbattuto mille in tutta la città». Ma quello che sorprende in negativo, spiega, è «l’approssimazione». «Se fossi stato io il sindaco davanti ad un simile progetto avrei chiesto di visionare tutte le carte, per cambiare le cose che non andavano prima delle giuste rimostranze e proteste dei cittadini, senza le quali oggi, in questa piazza non ci sarebbe più un ficus».

I Verdi promettono che «non faranno sconti a nessuno». Perché un conto è la mobilità sostenibile «indispensabile», un altro è una «progettazione fatta male. Qui senza l’intervento dei cittadini avrebbero raso al suolo tutto». Così dopo le due interrogazioni presentate ai ministri dell’Ambiente e dei Beni culturali, per capire come «sia stato possibile dare pareri positivi a un progetto che sventra una piazza storica», pensano già a un esposto alla Corte di Giustizia europea per «la violazione del diritto comunitario e della convenzione di Arhus». Di più. Siccome il progetto è finanziato con fondi europei, «chiederemo – assicura Bonelli – l’avvio di un’attività ispettiva da parte della direzione generale Ambiente di Bruxelles e per i danni alla piazza pensiamo anche a un esposto alla Procura». 

«Chiediamo che le promesse dell’assessore Raimondo vengano messe nero su bianco» conclude Beatrice Feo Filangeri. Intanto domani c’è un altro appuntamento. L’audizione in commissione Ambiente all’Ars. Il presidente a cinque stelle, Giampiero Trizzino, ha convocato i vertici dell’Amministrazione comunale, di Rfi e al sovrintendente di Palermo. «Vogliamo vederci chiaro e capire se ci sono responsabilità su quanto accaduto».


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Gli ambientalisti hanno deciso di presentare un esposto alla Corte di Giustizia europea per la violazione della convenzione di Arhus e di chiedere l'avvio di un'attività ispettiva da parte della direzione generale Ambiente di Bruxelles. Intanto l'ennesimo incontro tra l'assessore al Verde Raimondo e i cittadini ha dato buoni frutti per gli alberi storici: quelli rimasti in piedi saranno sdradicati e riposizionati dopo i lavori

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