Non c'è un impianto di ricircolo dell'aria né maniglioni antipanico sull'uscita nel retro della struttura che ospita la filiale delle Poste italiane licodiese, in via Luigi Pirandello. Sono solo alcuni dei problemi sottolineati dal segretario provinciale Failp Cisal Giannicola Morfino, che ha inoltrato una richiesta alla direzione
S. M. di Licodia, sindacati contro l’ufficio postale «Struttura non è a norma, si rimuova l’amianto»
Procedere alla rimozione dell’amianto, il rispetto dei principi ergonomici (ossia la disciplina che studia la migliore integrazione tra lavoro umano, macchina e ambiente di lavoro, finalizzata al maggior rendimento del lavoro stesso), installare l’impianto di ricircolo dell’aria: si tratta di alcune delle richieste avanzate dal segretario provinciale Failp-Cisal Giannicola Morfino alla direzione di Poste Italiane, alla quale è stato richiesto un preciso intervento di miglioramento degli uffici postali di via Luigi Pirandello a Santa Maria di Licodia. Struttura, secondo il sindacato, che presenterebbe delle criticità sostanziali che metterebbero a rischio la salute del personale dipendente operativo nella filiale licodiese di Poste Italiane.
Ai vertici dell’azienda è giunta la nota del sindacato subito dopo che il segretario provinciale Morfino ha effettuato un sopralluogo all’interno dell’immobile. Per Morfino è necessario assicurare «quotidianamente l’igiene e la sicurezza in tutti gli spazi dell’ufficio, l’installazione di nuovi ed attuali sistemi di illuminazione nelle postazioni di cassa e la collocazione di maniglioni antipanico in un’uscita posta sul retro dell’ufficio». Il sindacalista ha incontrato la stampa proprio per illustrare i continui disagi che il personale della filiale di via Pirandelllo vive giornalmente. «Poste italiane ha eseguito subito dopo la nostra segnalazione una visita ispettiva; dicono, forse, di realizzare qualche miglioria».
L’esponente sindacale, dal canto suo, è comunque pronto a presentare una dettagliata documentazione alla procura ma prima di agire aspetterà «qualche altro giorno, con l’auspicio che qualche miglioria possa essere concretamente apportata». Secondo Morfino Poste Italiane si sarebbe finora mostrata insensibile alla sollecitazioni: «Le risorse destinate agli investimenti vengono probabilmente congelate o spese magari sotto forma di premi ad personam. Nulla è a norma all’interno di questo ufficio postale. E i lavoratori si lamentano».