S.G. Galermo: gestivano estorsioni, 4 arresti Le vittime: «Paghiamo il pizzo dal 1990»

Per 24 anni avevano pagato ogni mese il pizzo. Senza mai denunciare. A mettere fine a questa situazione ci hanno pensato i carabinieri del reparto operativo di Catania che, a seguito di un’attività d’indagine con intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno smantellato un gruppo, appartenente alla famiglia mafiosa Santapaola, che gestiva le estorsioni nel quartiere di San Giovanni Galermo. In flagranza di reato, mentre riceveva 3mila euro come mensilità, è stato arrestato Vincenzo Mirenda, titolare di un chiosco a San Giovanni Galermo. I reati di cui deve rispondere sono estorsione aggravata, detenzione di armi da fuoco e ricettazione. Sono finiti in carcere anche Vittorio Fiorenza e Antonio Varisco per evitare il pericolo di fuga, mentre a una terza componente del gruppo, Laura Guarnaccia, sono stati concessi gli arresti domiciliari. Per altri tre complici, già in carcere, che hanno gestito il racket delle estorsioni, è scattata la misura di custodia cautelare.

Le indagini su Mirenda, coordinate dalla Procura distrettuale, sono partite l’8 agosto. Gli investigatori hanno tenuto sotto osservazione costante il suo chiosco con intercettazioni ambientali e telefoniche e con videoriprese esterne. Dai controlli è emersa la richiesta di pizzo nei confronti di due imprenditori del quartiere, titolari di un negozio di slot machine. In particolare i carabinieri sono venuti a conoscenza di un appuntamento, fissato per il 20 agosto, in cui i commercianti avrebbero consegnato la quota mensile.

Il giorno stabilito è scattato quindi il blitz che ha portato all’arresto di Mirenda. A seguito di una perquisizione nella sua abitazione, sono state trovate una pistola con matricola abrasa e le relative munizioni. Le vittime hanno confessato di pagare il pizzo dal 1990.

I tre complici, già in carcere e condannati per associazione mafiosa, sono ritenuti personaggi di primo piano della famiglia Santapaola, appartenenti ai gruppi del Villaggio Sant’Agata e di San Giovanni Galermo. Si tratta di Francesco Carmelo Arcidiacono, Salvatore Fiore e Salvatore Gurrieri.


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