Ryanair e aeroporto di Trapani Birgi, ci risiamo. Puntuale come ogni anno è tornata l’ipotesi dell’abbandono dello scalo trapanese da parte della compagnia aerea low cost, e immancabilmente si è acceso lo scontro politico, con protagonista quasi esclusiva la città di Trapani. Un botta e risposta che sa più di pre campagna elettorale (le amministrative si svolgeranno a maggio 2017) e rischia di disorientare cittadini e turisti.
A riportare l’annoso problema alla ribalta, visto anche il trend negativo dei movimenti nello scalo rispetto al 2015 (-7,9 per cento ad agosto e -12,8 per cento a settembre), è stato il passaparola sull’impossibilità di prenotare un volo da e per Trapani a partire dal 25 marzo 2017. Tutto vero, per verificarlo basta accedere al sito online di Ryanair. Un campanello d’allarme? Probabile. In quei giorni, infatti, precisamente il 31 marzo prossimo, terminerà l’accordo di co-marketing, vero cuore della vicenda. Sono coinvolti l’Aigest (per circa 3,5 milioni di euro l’anno), che gestisce lo scalo trapanese, la Camera di Commercio (per 366mila euro) e i Comuni del comprensorio (per circa 2,7 milioni di euro l’anno), a eccezione di Gibellina, unico Comune a non aver aderito, e Pantelleria, che ha pagato parzialmente solo la prima annualità e con cui è in corso un contenzioso. L’accordo triennale (2014-2016), prevede quattro rate trimestrali da versare all’Airport Marketing Service Limited (Ams), la società che gestisce i servizi di marketing e di promozione di Ryanair. Soldi che servirebbero per la promozione del territorio trapanese sui voli Ryanair. Somme senza le quali la low cost saluterebbe questo angolo di Sicilia.
Va ricordato, però, che non è la prima volta che Ryanair oscura i voli in un dato periodo, forse come sorta di sollecito a rispettare gli accordi, il cui percorso, va detto, è stato parecchio travagliato per via della morosità dei Comuni. Nessuna certezza riguardo alla permanenza o meno della compagnia irlandese a Trapani: l’ufficio stampa, infatti, si è trincerato dietro un silenzio imposto dai vertici aziendali, ma può essere visto come spiraglio positivo la conferma di un dialogo in corso per superare ogni problema.
Lo stesso presidente della Camera di Commercio di Trapani, Giuseppe Pace, a capo della cabina di regia dell’intesa, è uscito allo scoperto parlando della volontà comune di un nuovo accordo triennale e dicendosi «molto fiducioso e certo che il problema sarà risolto presto». Va ricordato anche l’annuncio di Ryanair, nell’agosto scorso, di istituire per il 2017 il collegamento Trapani-Praga. Una decisione sicuramente in forte contrasto con la paventata ipotesi di un imminente addio della compagnia.
L’unico grande ostacolo da superare, dunque, rimane il ruolo di Airgest, partecipata dell’ex Provincia, adesso passata alla Regione dopo l’istituzione dei liberi consorzi. I bilanci hanno il segno negativo e la società ha già annunciato che non rinnoverà il sodalizio, dai costi ingenti. La situazione, quindi, può essere superata solo attraverso la sua ricapitalizzazione, cosa non facile per via dei limiti imposti dalle normative sugli aiuti economici. Nonostante ciò, l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, crede di riuscire a reperire le risorse per Airges. I prossimi giorni saranno decisivi.
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