Si doveva decidere oggi il destino del procedimento per tentata concussione e tentata violenza sessuale a carico dell'ex docente di Scienze politiche di Catania. Una scelta importante dopo la richiesta dei legali della difesa di azzerare tutto per un indirizzo sbagliato. E invece, dopo ore di attesa, il giudice Michele Fichera decide di rinviare la propria valutazione a metà maggio a causa della mancanza della trascrizione della scorsa udienza
Rossitto, nuovo errore rallenta il processo Manca la stenotipia e l’udienza è rinviata
Più di tre ore di attesa e un nulla di fatto. Si dovrà attendere il 14 maggio per conoscere il destino del processo a carico dell’ex docente di Scienze politiche di Catania Elio Rossitto, accusato di tentata concussione e tentata violenza sessuale nei confronti di cinque studentesse. Dopo la richiesta, la scorsa settimana, dei legali della difesa di azzerare il procedimento a causa di un indirizzo sbagliato, l’intera vicenda giudiziaria resta nel limbo. Ancora una volta per una svista: questa volta da parte del tribunale. «Manca la stenotipia della scorsa udienza e, senza poter visionare le richieste degli avvocati, non mi è possibile valutarle», spiega in aula il giudice Michele Fichera. Che della dimenticanza si accorge solo diverso tempo dopo essersi ritirato in camera di consiglio.
Una decisione fissata per stamattina alle 9.30. Ma che viene scavalcata da altri processi in calendario per oggi e presa in considerazione solo intorno alle 11, quando il giudice si apparta per sciogliere la riserva. Quasi due ore dopo arriva il rinvio dell’udienza a metà maggio a causa della mancanza della trascrizione della scorsa udienza. Proprio quella in cui Attilio Floresta, legale di Rossitto, ha richiesto «lannullamento dellavviso di conclusione delle indagini, del rinvio a giudizio e dellavviso a comparire inviate a un indirizzo del mio assistito diverso da quello che lui ha comunicato». «La notifica di conclusione delle indagini è stata recapitata a mano dagli agenti della squadra mobile, mentre il rinvio a giudizio è stato mandato all’indirizzo del difensore – ha ribattuto in aula la settimana scorsa il pubblico ministero Lina Trovato – Quindi poco importa se il domicilio sia corretto o meno».
Una questione su cui oggi doveva valutare il giudice e per cui invece si dovrà ancora aspettare. Non senza che le parti civili – Dominique Sanò ed Eva Toscano, due delle cinque presunte vittime ad aver denunciato il docente nel 2009 – trattengano il fiato: qualora infatti Fichera dovesse decidere di accogliere la richiesta del difensore, il processo dovrebbe ripartire da capo. Tutto l’incartamento tornerebbe al mittente, la procura di Catania, per essere nuovamente sottoposto a un giudice delle indagini preliminari. Uno stop importante per un caso approdato in tribunale solo quattro anni dopo, con diverse false partenze e per cui inizia a porsi il rischio di prescrizione – nei tre gradi di giudizio, fino alla Cassazione – per il reato di tentata concussione di cui è accusato non solo Elio Rossitto ma anche Francesco Pergola. Dipendente dellateneo che, secondo l’accusa, avrebbero falsificato la registrazione informatica degli esami. Più lungo invece il percorso per l’accusa di tentata violenza sessuale.
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