Rosolini, bruciata auto dell’ispettore dei vigili urbani In un mese 4 incendi contro membri delle istituzioni

Ennesimo atto incendiario a Rosolini contro rappresentanti delle istituzioni. Questa volta, la notte fra martedì 27 e mercoledì 28 dicembre, a essere distrutta dalle fiamme è stata l’auto dell’ispettore dei vigili urbani, Sebastiano Galazzo. Inutile il tentativo dei vigili del fuoco di domare l’incendio della Fiat Punto parcheggiata davanti all’abitazione del vigile, il cui prospetto è stato annerito.

Il mese scorso vittime di gravi atti intimidatori erano stati anche l’ex assessore comunale Carmelo Di Stefano e la consigliera comunale Tina Cicciarella, mentre a settembre era toccato pure al presidente della Confederazione nazionale artigiani, Giuseppe Cicero, e all’ex direttore generale del Comune, Piero Iemmolo.

«Si sta lavorando a 360 gradi – dicono dall’amministrazione comunale – anche sui precedenti atti incendiari e, da quanto emerge dalle prime indagini, pare che non abbiano tutti la stessa matrice: uno potrebbe essere riconducibile a scopi sentimentali, altri potrebbero essere invece legati a questioni lavorative. La cosa certa è che ormai, da un po’ di tempo a questa parte, anche nella nostra cittadina c’è qualcosa che non va».

Tutti i gravi episodi che si sono verificati negli ultimi tempi nella cittadina da 20mila abitanti in provincia di Siracusa, sono attualmente al vaglio degli inquirenti. Per quanto riguarda l’ultimo atto intimidatorio ai danni dell’agente le indagini si starebbero concentrando in particolar modo attorno alla sua attività lavorativa. L’ispettore, infatti, è impegnato soprattutto nell’ambito del commercio e dell’edilizia e ha a che fare quotidianamente anche con ambulanti e fiere.

Il comandante di polizia municipale di Rosolini, Orazio Agosta, rassicura spiegando che «stiamo già cercando di risolvere la questione sicurezza, adoperandoci per provvedere a installare telecamere di videosorveglianza nei punti nevralgici della città, che sono già stati individuati».

Sarà impegnata una somma di 30mila euro che, comunque, non risulta ancora sufficiente per riuscire a coprire tutta la città. «Le prime 25 telecamere saranno dislocate nelle zone più sensibili del paese e il sistema di videosorveglianza permetterà di risolvere tante situazioni». La realizzazione e la messa in funzione delle telecamere è prevista per il prossimo anno, «nella speranza – concludono dall’amministrazione – di scoraggiare eventuali ulteriori atti di questo tipo».

Marta Silvestre

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