Rosario Crocetta, chi non lo conosce lo celebra…

La Sicilia affonda in una crisi finanziaria senza precedenti. Cosa mai successa in oltre sessant’anni di Autonomia, a settembre è a rischio l’apertura dei Licei e, in generale, delle scuole superiori, visto che non si sa ancora chi dovrebbe gestirle. La sanità pubblica è un delirio. Tra i 10 mila lavoratori della formazione professionale la disperazione la fa da padrona. L’attività edilizia è paralizzata. L’agricoltura è alo sbando. L’industria è scomparsa. Le famiglie sono sempre più in difficoltà. La povertà aumenta di giorno in giorno. E di cosa parla il presidente della Regione siciliana? Di antimafia…

La ‘sua’ antimafia, ovviamente. Quella fatta di chiacchiere buone per il Washington Post, non a caso un giornale che ha sede in un Paese – gli Stati Uniti d’America – che ha deciso di piazzare il Muos nel cuore della Sicilia, a Niscemi, ben sapendo che le onde elettromagnetiche che si spigioneranno arrecheranno danni gravi all’ambiente e alle persone.

Non a caso questo genere di super Radar – presente in altre tre parti del mondo – nelle altre tre parti del mondo è stato piazzato nei deserti.

In Sicilia, invece, ci concedono il ‘privilegio’ di averlo in un’area abitata. Con il Muos di Niscemi fli americani combatteranno le loro guerre nel Mediterraneo, nel Medio Oriente e dove lo riterranno più opportuno per gestire con serenità il passaggio dagli idrocarburi alle energia alternative.

Ma di questo non si parla nel Washington Post: si parla invece di Crocetta e della sua ‘antimafia’ fatta di chiacchiere. Non si parla dei danni che sta producendo il suo Governo alla Sicilia: non si parla di un presidente che pensa ancora che lo Stato trasferisca soldi alla Sicilia…

Si parla, insomma, di un presidente ‘tragediatore’. Che, in fondo, pensandoci bene, è quello che vogliono gli americani. Qualche mese fa Crocetta, per mandare all’aria una manifestazione contro il Muos, si è inventato la revoca delle autorizzazioni della regione siciliana alla realizzazione dello stesso Muos. Una sceneggiata, perché la Regione siciliana non ha alcun potere sulle scelte militari che competono allo Stato.

Con quella sceneggiata, però, il presidente Crocetta è riuscito a mandare all’aria una grande manifestazione popolare contro il Muos.

Oggi la scena si ripropone. Il 9 agosto – cioè tra cinque giorni – è in programma una grande manifestazione popolare contro il Muos. Già i ‘professionisti’ della provocazione sono all’opera per cercare di smontarla. O di farla degenerare.

E’ simpatico, questo nostro presidente della Regione., Invece di difendere le ragioni di 5 milioni di siciliani che non vogliono diventare un obiettivo militare e che non vogliono morire ‘fritti’ dalle onde elettromagnetiche, difende gli americani. Che non a caso lo ‘celebrano’.

Della serie: Rosario Crocetta, chi non lo conosce lo celebra…

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