Era ricercato con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso e per concorso in omicidio. Ieri la polizia rumena - su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Catania - ha fermato Orazio Magrì, responsabile del quartiere della Civita della famiglia Santapaola-Ercolano. A breve verrà estradato in Italia
Romania, arrestato boss latitante catanese In manette un esponente del clan Santapaola
Si trovava a Curtea De Arges, in Romania, ma era ricercato con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. La polizia rumena ha arrestato Orazio Magrì, sorvegliato speciale resosi latitante dal luglio 2012 quando il Tribunale di Catania ha emesso nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare perché ritenuto membro del clan Santapaola-Ercolano. Durante il periodo nel quale si è reso irreperibile, è stato accusato anche di aver partecipato all’omicidio di Sebastiano Paratore, ucciso nel marzo del 2005 per aver offeso la moglie di un ergastolano membro del gruppo. Il suo corpo è stato bruciato e abbandonato nelle campagne di Acicatena.
Le rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia indicano Magrì come uno dei rappresentanti di spicco della famiglia Santapaola-Ercolano. La sua zona di influenza è quella del quartiere storico della Civita. Grazie alle indagini delle forze dell’ordine è stato possibile capire come Orazio Magrì si è allontanato dall’Italia per spostarsi all’estero. Per ritrovarlo gli inquirenti si sono concentrati sulla Mercedes a bordo della quale è stato avvistato. L’auto non era più presente nei registri del Pubblico registro automobilistico (Pra) e alla Direzione distrettuale antimafia di Catania è stato sufficiente diramare un mandato di arresto europeo per far scattare le indagini all’interno del territorio comunitario.
Grazie alla collaborazione con l’Interpol è stata ritrovata tre giorni fa la Mercedes – reimmatricolata – nella cittadina a 200 chilometri a ovest di Bucarest. Ieri alle 14 l’arresto è stato effettuato dalle forze dell’ordine rumene. Magrì ai poliziotti ha esibito un documento falso, ma grazie all’analisi delle impronte digitali è stato possibile il riconoscimento. A breve verrà estradato in Italia.
[Foto di banspy]