La Commissione Bilancio di Montecitorio ha cassato la norma che finanzia questi lavaratori palermitani e categorie simili a Napoli. I sindacati sono in allarme: «Siamo tornati indietro di 20 anni, siamo molto preoccupati»
Roma silura mille comunali? Sit-in dei dipendenti Coime
Sit-in stamattina, davanti a Palazzo delle Aquile, sede del Municipio di Palermo, dei lavoratori del Coime. Si tratta, come vi abbiamo detto ieri, nel dettaglio qui, di lavoratori assorbiti dal Comune a partire dagli anni ’80, grazie a dei finanziamenti statali (dl24).
Finanziamenti ora messi in dubbio dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, che ha cassato la norma contenuta nella Legge di Stabilità, perché non sarebbe conforme alla materia trattata.
Problema tecnico, dunque, o problema politico? Sul caso, le opinioni, come potete leggere in questo articolo, sono diverse. L’assessore al Bilancio, Claudio Abbonato, si dice fiducioso e propende per la prima tesi («la norma verrà riproposta con un allegato» ha detto a Meridionews). Per il consigliere comunale, Angelo Figuccia (FI), il problema, invece, è di altra natura e nasce dall’opposizione della Lega e dalla propensione spiccatissima ai tagli di risorse del Governo Renzi.
Intanto, mentre per oggi è attesa la nuova norma che finanzia questi lavoratori palermitani e categorie simili a Napoli, i sindacati fanno sentire la loro voce: «Siamo tornati indietro di vent’anni. Il finanziamento è stato rimesso in discussione dopo che da tempo ormai appariva come un atto scontato- dichiarano Mario Ridulfo, per la Fillea, Antonino Cirivello per la Filca e Angelo Gallo per la Feneal – Questa bocciatura è un fatto che ha destato sconcerto e preoccupazione tra i lavoratori, che tornano in piazza. Adesso aspettiamo speranzosi l’emendamento che sarà presentato alla Camera».