Quando si è diffusa la notizia che Rocco Siffredi si sarebbe candidato a diventare sindaco di Palermo, in occasione delle elezioni amministrative 2012, la Rete e l’Italia sono impazzite. Giornalisti alla ricerca della conferma, cittadini sconvolti e divertiti dalla possibilità che un pornoattore (quel pornoattore!) diventasse il primo cittadino del capoluogo siciliano. Vincendo, poi, con proclami tipo: «Una città come Palermo ha bisogno di un sindaco con le palle» o «Se dovete farvi fottere anche per queste elezioni, abbiate almeno il buon senso di votare chi lo fa con passione da anni», o anche «Contro il problema del traffico, più carriole». Ilarità garantita, e grande curiosità: tutto vero? A sconfessare il gioco è stato proprio Siffredi, tornato in televisione a grande richiesta dei conduttori di tutte le reti. «Io non c’entro ha detto poco più di un mese fa, durante la trasmissione di Geppi Cucciari su La7 Ma la trovo un’idea molto divertente». A metterla in piedi Antonino Rao e Massimo Palazzotto, 31 e 26 anni. Non per gioco, ma per lavoro: «Per dimostrare che anche in Sicilia una campagna virale si può fare», afferma Rao. E se la campagna arriva in concomitanza con l’apertura di un’agenzia di comunicazione visuale, la strategia promozionale è subito chiara. Quale lancio migliore per la neonata Tokay creative studios?
«Eravamo in giro per la città e abbiamo cominciato a guardare gli slogan elettorali», racconta Antonino, tornato a Palermo per amore dopo una serie di peregrinazioni lavorative tra Milano, Bologna e Piacenza, con un diploma del liceo scientifico in tasca e una grande passione per la produzione dei video. «Viviamo entrambi in città, conosciamo i candidati e a leggere le loro promesse sui manifesti ci veniva da ridere spiega Non crediamo nella politica, siamo stanchi e sappiamo che la gente la pensa come noi». E sapevano anche che lo sport preferito dagli isolani è l’ironia. «Al web piacciono i contenuti apparentemente stupidi, e volevamo lanciare un segnale che avesse un significato». Il volto di Rocco Siffredi era perfetto: «In fondo, lui fa quello che fanno i politici che hanno distrutto la città». Ma per mestiere e senza metafore.
E mentre la notizia della candidatura farlocca faceva il giro dei notiziari, Antonino e Massimo stavano a guardare, preparando un viaggio a Bucarest per incontrare il divo del cinema hard. «Non abbiamo fatto il nome dell’agenzia all’inizio perché sapevamo che quelli che fanno il nostro stesso mestiere, a Palermo, non ne avrebbero parlato». Sarebbe stato come fare pubblicità alla concorrenza, non esattamente una pratica usuale. Con l’anonimato, invece, a parlare era il fatto in sé, la candidatura eccellente. «Alla fine dei giochi, quando è uscito il nostro nome ride Rao ormai non potevano più tirarsi indietro». E il ritorno di pubblico è stato enorme, e ha lasciato dietro di sé, a mo’ di strascichi, importanti collaborazioni: «Continueremo a lavorare con Rocco Siffredi». Perché, durante il loro appuntamento, «Rocco era contentissimo: ci ha detto di aver lavorato con tante agenzie ma con nessuna aveva avuto la stessa risonanza». Servivano le elezioni amministrative, un concorso di idee chiamato Diventa Rocco per un giorno e la traduzione in spot di battute che per i cittadini sono all’ordine del giorno. Ma gli altri candidati come hanno preso gli sfottò? «Antonio Pappalardo, un altro candidato, voleva usarci per farsi pubblicità». Loro, però, non vogliono saperne niente: «Con la politica non lavoriamo, non ci interessa avere a che fare con quelle persone». Meglio Siffredi.
[Foto di Rocco Siffredi, sindaco di Palermo Elezioni 2012]
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