Alcune classi elementari dell'istituto Giuseppina Faro hanno partecipato all'evento di robotica tenuto a Bari. Gli studenti della scuola Leonardo d Vinci di Mascalucia terzi nonostante dei problemi tecnici: «Siamo soddisfatti, anche se abbiamo dovuto lavorare fino a notte», dice un insegnante
Robocup, protagonista una scuola di Pedara «Un momento di crescita umana e professionale»
«Sono piccoli ma stupiscono. Anche se dobbiamo ricordare che loro sono più predisposti per le nuove tecnologie». La professoressa Giovanna Conti è appena rientrata dall’esperienza della Robocup 2016 di Bari, dove ha accompagnato i bambini della seconda e della quarta elementare della scuola Giuseppina Faro di Pedara, che hanno partecipato nella categoria junior Dance and Theatre.
Insieme alle colleghe Gemy Spaziano, Silvia Carciola e Nunzia Nicolosi, ha seguito durante la gara i bambini, che fuori casa sono stati «sempre attenti, dei piccoli professionisti» come li ha definiti più volte l’insegnante. Vederli sulla piattaforma durante la performance è stato emozionante: «Non sono entrati nel panico davanti alla giuria e hanno eseguito il lavoro senza errori». La prova affrontata dalle squadre Robo Etna e Black Thinks consisteva nel programmare delle piccole api robotizzate dal nome Bee Bots e interagire con gli Scribbler S2, che impersonavano i personaggi del Piccolo Principe.
Il team della professoressa Conti era formato da un bambino e quattro bambine: «Diventa quasi una scommessa per loro – spiega la maestra – Ogni prova che affrontano è un tassello che forma la loro crescita e sviluppa le loro competenze». E chissà se arriveranno a raggiungere risultati importanti come i giovani colleghi della scuola Leonardo da Vinci di Mascalucia – con cui forse nascerà anche una sinergia – che nonostante alcuni problemi tecnici hanno conquistato il terzo posto.
«Siamo soddisfatti – commenta il docente di Matematica e Scienze Roberto Spina – I nostri dieci ragazzi che hanno partecipato alla categoria under 14 sono stati gli unici siciliani a salire sul podio». Il loro robot ha fatto bella figura nonostante sia stato modificato a tempo di record, per renderlo conforme al regolamento. «Abbiamo dovuto lavorare fino a tarda notte, prima della gara, per sistemare Giovanni Tarocco», questo il nome con cui i ragazzi hanno battezzato il robot. E che hanno gridato fino alla fine della prova, facendo un tifo da stadio e strappando un sorriso pure ai membri della giuria.