Ritardi nei contributi per terremoto di S. Stefano Sindaci: «Attendiamo soldi dalla Protezione civile»

Riflettori ancora puntati sul sisma del 26 dicembre del 2018 che ha colpito le comunità del Catanese. Sono passati oltre due anni e le abitazioni a essere danneggiate sono circa un migliaio. Chi ancora deve fare i conti con l’inagibilità della propria abitazione usufruisce del Cas (contributo di autonoma sistemazione) che viene erogato dai Comuni su disposizione del dipartimento regionale di Protezione civile. La somma è un sostegno utile a pagare l’affitto per chi, al momento, si trova impossibilitato a rientrare nella propria casa. Da qualche giorno, però, sembra che il sussidio non sia stato ancora percepito da chi ne ha bisogno.

A comunicarlo è stata la senatrice catanese di Fratelli d’Italia Tiziana Drago che, per chiedere chiarimenti sulla questione, ha presentato un’interrogazione parlamentare. «L’erogazione del contributo di autonoma sistemazione a favore dei nuclei familiari residenti non sembra avvenire in maniera omogena. Mi è stato segnalato da più parti, è una situazione incresciosa, anche perché si protrae da mesi – scrive Drago – La mia interrogazione è ancora in attesa di risposta». 

A segnalare maggiormente il disagio sono stati i beneficiari del Cas residenti a Zafferana Etnea. Un problema importante per i residenti, che viene confermato anche dal sindaco Salvatore Russo a MeridioNews. «Il contributo non è ancora arrivato nelle casse comunali – afferma il primo cittadino al nostro giornale – È arrivato il documento del 18 giugno per le somme da erogare, ma a questo non sono seguite le somme. Tutto dipendente dalla Protezione civile regionale». A denunciare lo stesso problema è il sindaco di Acireale Stefano Alì. «Attendiamo le somme di aprile e maggio – sottolinea – Ma non è la prima volta che l’erogazione del contributo ritardi di qualche mese». Ad Acireale sono 120 i soggetti che percepiscono ancora il Cas, mentre circa duecento vivono a Zafferana.

Intanto continua a tenere banco la vicenda dei terremotati che nella notte tra il 25 e il 26 dicembre hanno sentito tremare la propria abitazione. A fronte delle molte case inagibili, nei mesi scorsi il commissario per la ricostruzione Salvatore Scalia insieme ad alcuni deputati dell’Assemblea regionale siciliana hanno chiesto al governo di adottare le stesse misure riguardanti la sistemazione degli edifici previste per altri terremoti che hanno scosso l’Italia. A segnalare l’assenza di provvedimenti del governo era stata la stessa senatrice Drago. Lo scorso 24 giugno gli stessi problemi sono stati trattati in commissione all’Assemblea regionale.


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