L'esterno destro detta le linee guida in vista dell'ultima porzione del campionato. Gli uomini di Tedino, intanto, hanno superato la crisi: «Abbiamo dimostrato di sapere reagire, stiamo tornando a certi livelli». Il suo feeling con il gol è una delle armi in più della squadra. Almeno un mese di stop per Bellusci
Rispoli indica la strada per arrivare in serie A «Serve equilibrio, è inutile pensare alle altre»
Sei reti nello scorso campionato di A, cinque al momento in questo torneo cadetto a tredici giornate dalla fine della regular season. I numeri confermano che quella di ‘esterno destro con il vizio del gol’ è un’etichetta che si adatta perfettamente al vestito di Andrea Rispoli. Il suo feeling con la porta avversaria è una delle armi in più di una squadra come il Palermo che, finora, ha dimostrato in fase realizzativa di non essere vincolata agli acuti degli attaccanti e di avere diverse soluzioni: «Non segna solo Nestorovski ma altri giocatori, tra cui il sottoscritto, stanno lasciando il segno in zona gol come dimostrano le reti di Chochev, di Eddy (Gnahoré, ndr), di Coronado e spero presto anche di La Gumina che sta facendo molto bene – ha sottolineato il ventinovenne laterale campano durante la conferenza odierna al Tenente Onorato – riusciamo a dilazionare le marcature e questa caratteristica sta contribuendo al raggiungimento di ottimi risultati. Il mio obiettivo in termini di reti? Potrei dire di puntare anche a quota dieci, come un attaccante, ma questo non conterebbe nulla se alla fine non riuscissimo a centrare la promozione. Segnare fa piacere ma la priorità è la promozione nella massima serie, a prescindere dal mio numero di marcature. L’importante è che la squadra vinca».
Missione che gli uomini di Tedino hanno compiuto sabato aggiudicandosi al Barbera lo scontro diretto con il Frosinone. Un successo che ha rilanciato le ambizioni dei rosanero nei piani alti della classifica: «Eravamo a -6 dai ciociari e ci siamo rimessi in carreggiata. Dobbiamo essere consapevoli di avere fatto ottime cose rimontando, ad esempio, lo svantaggio iniziale nel match contro l’Ascoli e vincendo una gara difficile come quella contro il Frosinone ma nello stesso tempo dobbiamo metterci in testa che ancora non abbiamo fatto nulla. Non eravamo scarsi quando abbiamo perso tre gare di fila e adesso non siamo diventati fenomeni – ha aggiunto il numero 3 rosanero – occorre sempre equilibrio sapendo che ci manca ancora qualcosa e che bisogna focalizzare l’attenzione solo su noi stessi senza badare ai risultati delle dirette concorrenti. Facendo risultato è inevitabile che prima o poi riesci a raggiungere le altre».
Battendo il Frosinone, i rosa hanno dato continuità al successo interno contro l’Ascoli. Vittoria che ha consolidato la pericolante panchina di Tedino: «Se eravamo preoccupati di un esonero del tecnico in caso di risultato negativo? È normale che ci sia un po’ di timore nel momento in cui le cose non vanno bene. Quando capitano i momenti negativi i giocatori sono delusi, amareggiati e scoraggiati e ci vogliono i risultati positivi per ricreare un clima armonioso». Le due affermazioni consecutive, in ogni caso, hanno consentito alla squadra di uscire dal tunnel della crisi.
«Dopo un girone di andata in cui abbiamo dominato disputando anche ottime gare abbiamo perso un po’ di brillantezza dopo la sosta ma adesso stiamo tornando a certi livelli. Abbiamo attraversato un periodo di flessione con tre sconfitte ed un pareggio ma abbiamo dimostrato di sapere reagire». E di avere le carte in regola per sprintare nella fase finale di un campionato all’insegna finora dell’equilibrio: «La storia della serie B insegna che ogni anno ci sono sempre delle sorprese come è avvenuto l’anno scorso con la Spal, squadra che ha vinto il campionato pur non essendo ai nastri di partenza una delle candidate alla promozione. Formazioni come il Cittadella, che sta ottenendo risultati molto buoni, o come Venezia e Parma composte da giocatori molto quotati meritano la nostra attenzione. Noi, però, dobbiamo concentrarci esclusivamente sul nostro percorso».
La mente di Rispoli, ancora scosso per la scomparsa di Astori («È una tragedia che lascia il segno e che logora, a volte la vita sa essere crudele»), e prodigo di complimenti nei confronti di qualche compagno («Gnahoré sta dimostrando le sue potenzialità, l’esperienza di Pomini è per noi molto utile ma la sua titolarità non è una bocciatura per Posavec»), è rivolta dunque alla sfida in programma sabato a Novara: «Giocheremo su un terreno sintetico ma questo vale per entrambe le squadre. All’andata abbiamo perso e dobbiamo fare tesoro di ciò che è successo in quella partita con l’obiettivo di riprenderci quello che abbiamo lasciato». Questa mattina, intanto, Bellusci si è sottoposto ad una risonanza magnetica. L’esame effettuato dal difensore, infortunatosi sabato durante il match con il Frosinone, ha evidenziato la lesione della giunzione mio-tendinea del muscolo flessore della gamba destra. Previsto almeno un mese di stop.