Le contraddizioni di questa strana societa': chiede un aumento delle retribuzioni per gli amministratori e chiude le sedi per 'risparmiare'. Il caso della sede di sciacca e la denuncia del parlamentare grillino, mangiacavallo
Riscossione Sicilia spa, chiude lo sportello di Sciacca
LE CONTRADDIZIONI DI QUESTA STRANA SOCIETA’: CHIEDE UN AUMENTO DELLE RETRIBUZIONI PER GLI AMMINISTRATORI E CHIUDE LE SEDI PER ‘RISPARMIARE’. IL CASO DELLA SEDE DI SCIACCA E LA DENUNCIA DEL PARLAMENTARE GRILLINO, MANGIACAVALLO
Il Governo regionale ha pronto l’emendamento per aumentare le indennità degli amministratori di Riscossioni Sicilia spa. società controllata quasi per intero dalla Regione. Il presidente, ad esempio, passerebbe da 50 mila euro all’anno a 160 mila euro all’anno o, forse, a 240 mila euro. L’emendamento alla terza finanziaria – che oggi dovrebbe arrivare a Sala d’Ercole dopo l’approvazione da parte della Commissione Bilancio e Finanze dell’Ars – è stato ‘bocciato’ dalla stessa Commissione Finanze. Ma potrebbe essere ripresentato in Aula.
Ebbene, se una società punta ad aumentare le retribuzioni ai propri amministratori significa che è economicamente in salute. Invece Riscossione Sicilia vuole chiudere una serie di sedi dislocate nel territorio. Ha già annunciato la chiusura della sede di Caltagirone, in provincia di Catania. E adesso sta per chiudere Sciacca, in provincia di Agrigento.
Ne dà notizia il parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle, Matteo Mangiacavallo, che è nativo di Sciacca e d eletto nel collegio di Agrigento. Mangiacavallo dice di aver incontrato l’assessore all’Economia, Maurizio Agnello.
“Le risposte del Governo regionale sono disarmanti – riferisce Mangiacavallo -. L’assessore si è limitato a rassicurare i dipendenti, promettendo loro un incontro con il Presidente del consiglio di amministrazione di Riscossione Sicilia spa al fine di chiarire le peculiarità presenti nel piano industriali e le motivazioni che hanno spinto i vertici ad optare per determinate scelte che appaio irrevocabili. Lo stesso Agnello si limita ad affermare che non interviene sulla questione per non mostrare ingerenze. Tutto ciò è appare oltremodo assurdo, poiché, pur trattandosi di una società di capitali, la maggior azionista risulta essere la Regione siciliana”.
“E’ chiaro che non possiamo fermarci a queste risposte – continua il parlamentare del Movimento 5 Stelle – perché dal Governo regionale attendiamo azioni maggiormente concrete e pertanto non abbasseremo la guardia e continueremo con l’impegno sin ora profuso anche successivamente all’approvazione di un atto di indirizzo politico che obblighi il Governo all’adozione di tutti i provvedimenti necessari per evitare la chiusura degli uffici voluta dai vertici di Riscossione Sicilia.
“E’ uno di quei momenti in cui la politica ha bisogno di sollecitazioni da parte della società civile – prosegue Mangiacavallo -. L’azione dei deputati regionali, se non viene supportata dai cittadini che scendono in campo per difendere un loro diritto, rischia di apparire come una mera battaglia per la tutela dei soli lavoratori degli sportelli. Tutti noi sappiamo che non è così e che le chiusure programmate porteranno disagi principalmente ai cittadini di Sciacca e dell’interland. Bisogna farlo capire anche ai ‘sordi’ vertici di Riscossione Sicilia e a quella politica che, ancora adesso, rimane alla finestra a guardare”.