Rischio chiusura per le sedi del Banco alimentare di Palermo e Catania

ALLA BASE DI TUTTO C’E’ IL PASTROCCHIO COMBINATO DAL SOLITO GOVERNO CROCETTA CON I FONDI DELLA TABELLA H. LA GIUNTA HA DIROTTATO ALTROVE LE RISORSE FINANZIARIE CHE SERVONO PER SOSTENERE 360 MILA POVERI SICILIANI. L’APPELLO DI BIAGIO CONTE

Dopo il pasticcio sul bando che metteva in palio i fondi della ex Tabella H per l’anno 2013, il taglio delle risorse agli enti caritatevoli ed il conseguente ricorso al Tar Sicilia della Fondazione Banco Alimentare Onlus, scende in campo il missionario laico Biagio Conte. Che spiega: “Se vengono meno le derrate del Banco Alimentare, che coprono l’80% delle nostre scorte, sarà emergenza sociale”.

Comincia a farsi sentire la “Rete” del Banco alimentare che, con la delibera 394/2013 della Giunta regionale, è stata letteralmente defraudata delle risorse necessarie a sostenere 360 mila poveri siciliani.

Per primo è sceso in campo l’uomo che incarna la carità nella città di Palermo, il fondatore della Missione Speranza e Carità, Biagio Conte, recentemente guarito miracolosamente dopo un viaggio a Lourdes. Lo ha fatto con una intervista pubblicata ieri sul Giornale di Sicilia, a cura di Alessandra Turrisi, dove, senza mezzi termini, ha lanciato un grido di allarme. “Devo dire che siamo scoraggiati. Se ci dovessero togliere i viveri sarebbe il collasso totale”.

Biagio Conte assiste circa 1.200 diseredati che ogni giorno si recano da lui per un pasto caldo. Per loro la Missione prepara ogni giorno oltre 100 kg di pasta, 80 dei quali provengono dal Banco Alimentare a cui il Governo regionale ha tagliato i fondi con una delibera tanto inopportuna quanto illegittima.

Un numero, quello dei diseredati, che è in costante aumento a causa della povertà dilagante che colpisce tutti e dilania anche le famiglie.

Per questo il missionario, che meglio di chiunque altro in città conosce il dramma della povertà, lancia un appello che appare come un monito diretto al Presidente della Regione, Rosario Crocetta: “Non deve succedere assolutamente che chi già soffre, chi è povero, venga privato anche del cibo. Sono sinceramente preoccupato”.

Dopo l’intervista del missionario non è ancora arrivato nessun segnale di apertura del Governo regionale che, a questo punto, dovrebbe cercare non solo di risolvere il pastrocchio della delibera 394/2013 che ha tagliato illegittimamente i fondi al Banco Alimentare per l’anno 2013, ma anche offrire le opportune garanzie che consentano di effettuare una programmazione dell’assistenza alimentare in Sicilia per il 2014.

Come si evince dai toni usati da Biagio Conte e dall’appello lanciato nei giorni scorsi da Andrea Giussani, Presidente della Fondazione Banco Alimentare, se la situazione non dovesse sbloccarsi in tempi brevissimi con un intervento deciso del Governo regionale, le due sedi operative del Banco di Catania e di Palermo potrebbero essere costrette a chiudere i battenti, lasciando senza assistenza e rifornimenti alimentari le 1.000 strutture caritative siciliane che, come Biagio Conte, arrivano ad aiutare fino a 360.000 poveri siciliani.

I prossimi giorni saranno decisivi e se Rosario Crocetta non si assumerà per tempo le sue responsabilità, chi potrà sostenere il peso del disastro sociale per la mancata assistenza alimentare a 360.000 persone?

 


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