Ripuliamo Catania, scout con guanti e sacchetti «La gente fa i pic-nic e poi lascia la spazzatura»

«Buon lavoro, buon lavoro», augura una passante ai volontari che questa mattina, in occasione del Lungomare liberato, hanno ripulito, con il prezioso supporto dei piccoli scout, la scogliera e le aiuole di piazza Nettuno. Mentre i ragazzi erano all’opera una coppia di signori, che si godeva il mare affacciata alla ringhiera, si chiedeva quando la gente smetterà di buttare carte e bottiglie per terra e quanto tempo avrebbero impiegato quei ragazzi a ripulire tutto. Tanto, troppo. E ci sarebbero volute più mani, più collaborazione e partecipazione. Quella che su internet in molti avevano manifestato ma che oggi non si è concretizzata. Sono stati pochi, infatti, i volontari che hanno risposto davvero all’iniziativa e che armati di guanti e sacchetti hanno tolto dagli scogli di tutto e di più.

«Ce lo aspettavamo – commenta il promotore dell’iniziativa, Vincenzo Torrisi, biologo e insegnante – come tutti gli eventi organizzati su Facebook la gente partecipa virtualmente e non risponde fisicamente». La cosa più bella di questa giornata per lui sono stati i bambini, che rappresentano il futuro. «Se coinvolgiamo loro, che a loro volta coinvolgono le loro famiglie, la catena continua». Oggi sono entrati in azione i branchi Catania 1 e Catania 2 del gruppo scout laico Cngei Catania, formati da 40 lupetti dagli 8 ai 12 anni, che hanno accolto subito la proposta di partecipare all’iniziativa, soprattutto perché stanno studiando l’ambiente.

«In passato abbiamo pulito piazza Europa e l’Etna in occasione di Meglio Parco che sporco» – ha spiegato Bagheera, una delle responsabili del gruppo di bambini che sostengono che le poche zone verdi della città non dovrebbero essere inquinate. «Abbiamo trovato bottiglie, ciabatte, cannucce, forchette di metallo, lampadine, pezzi di ombrelli e di mobili – raccontano Andrea, Alessia, Michele e Irian, che hanno dieci anni, e Tommaso, che ne ha 12 – perché la gente fa i pic-nic e poi lascia la spazzatura». «Abbiamo raccolto almeno 16 sacchetti – aggiunge Aurora, 12 anni – e non ce la facciamo più a raccogliere cicche di sigaretta».

Il piccolo e saggio Andrea vuole lanciare un messaggio alle persone che sporcano la città: «Dovete riflettere prima di agire, pensare che agli animali non piace vivere in questo mondo inquinato. Qui c’è un insetto, per esempio, che dovrebbe mangiare il prato invece si trova circondato da plastica». Sarebbe bello, per lui e per i suoi amici, che tutte le persone presenti al Lungomare liberato partecipassero alla pulizia di piazza Nettuno. Come hanno fatto Paolo e Gabriella, entrambi 31enni. «Come al solito abbiamo trovato di tutto – ha commentato Paolo, che fa il biologo – a dimostrazione che i catanesi sono un popolo incivile». Per fortuna, aggiunge poi, c’è qualcuno come i presenti che cerca di migliorare la situazione e il catanese tipo. «Siamo qui – conclude – a testimonianza di tutti quelli che credono in questa attività».

E chi ci crede veramente e si impegna a volta è anche fortunato e trova tra le cartacce una piccola ricompensa per il duro lavoro. Come Gabriella, che viene da Scordia e vive a Catania, che ha trovato una banconota da cinque euro. «Chi cerca trova – ride -. Amo Catania, è la mia città adottiva, e mi sento in dovere di fare qualcosa il posto in cui vivo». E gli sforzi di Vincenzo, Gabriella e gli altri volontari, sono apprezzati e d’esempio anche per i piccoli lupetti, che insieme al coordinatore Kela, hanno dedicato ai giovani volontari un applauso ululato, proprio come i veri lupi. «Grazie ragazzi – ha concluso scherzosamente Kela parlando con i bambini – mbare natura vi ringrazierà». 


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