Voleva punirle perché avevano parlato male di lei in pubblico. Una trentenne, con la complicità di altre due ragazze di 26 e 20 anni, avrebbe chiuso in un'auto, malmenato e derubato due venticinquenni. Le indagini dei carabinieri, partire a seguito della denuncia delle vittime, hanno permesso di ricostruire il movente, assolutamente banale, del raid. Per le tre è scattato l'obbligo di dimora nel comune ionico
Riposto, due 25enni sequestrate e picchiate Obbligo di dimora per tre giovani donne
Sequestro di persona, rapina aggravata, minaccia e lesioni personali aggravate in concorso. Accuse gravi per tre ragazze di 20, 30 e 26 anni, per cui è scattato l’obbligo di dimora, notificato dai carabinieri di Riposto. I reati sarebbero stati commessi la notte dell’8 febbraio 2013, quando le tre avrebbero prelevato altre due ragazze di 25 anni, le avrebbero fatte entrare su un’auto con una scusa banale e le avrebbero picchiate e rapinate dei cellulari e di 200 euro in contanti.
Le indagini, effettuate dai carabinieri di Calatabiano, hanno avuto avvio proprio a seguito della denuncia delle vittime. Gli investigatori hanno ricostruito il movente dell’aggressione: le tre donne avrebbero agito per ragioni banali. La più grande, di 30 anni, avrebbe infatti avuto un diverbio con le vittime a cui aveva deciso di dare una lezione. Non accettava che avevano parlato male di lei in pubblico. Da qui la missione punitiva dell’8 febbraio. Alle tre ragazze è stato imposto l’obbligo di dimora nel comune di Riposto e il divieto di allontanarsi da casa dalle 8 di sera alle 8 di mattina.