L'esterno offensivo palermitano dà un assist alle istituzioni calcistiche chiamate a prendere decisioni delicate in merito alla ripresa delle attività. Emergenza Coronavirus? Ecco la ricetta del numero 14 rosanero: «Massima cautela ma andiamo avanti con fiducia»
Ripartenza? Ficarrotta ha una proposta «Criteri diversi per professionisti e dilettanti»
Entrando dalla panchina, nella gara casalinga contro l’FC Messina dello scorso 2 febbraio lasciò il segno fornendo a Sforzini l’assist per il gol del definitivo 2-0. Adesso, a distanza di oltre due mesi, Luca Ficarrotta si fa notare nuovamente come assist-man (i destinatari del passaggio, in questo caso, sono coloro che devono prendere delle decisioni) ma su un altro terreno di gioco, quello scivoloso che riguarda il modo in cui il calcio dovrà ripartire dopo questo periodo di stop forzato a causa dell’emergenza Coronavirus.
«Oggi è quasi impossibile stabilire quando potremo tornare a giocare – ha premesso l’esterno offensivo rosanero al sito ufficiale – inoltre, secondo me, le istituzioni del calcio potrebbero seguire due criteri differenti per il professionismo e il dilettantismo. Per molti club di serie D con gravi difficoltà economiche questa emergenza rappresenta il colpo di grazia ma per fortuna la nostra società è talmente solida da potere superare anche questo momento critico. Noi vorremmo ricominciare al più presto e centrare l’unico obiettivo dimostrando sul campo di essere la squadra più forte. Non credo che l’ipotesi playoff per concludere anticipatamente i campionati sia una soluzione opportuna mentre la disputa delle gare a porte chiuse potrebbe essere una precauzione necessaria, con enorme rammarico perché non dimentichiamo che il calcio è della gente. Ad ogni modo, la paura diffusa è che ci possano essere nuovi contagi dopo la ripresa delle attività e sarebbe un colpo durissimo. Bisogna agire con massima cautela, la vita non può essere messa in pericolo».
Ficarrotta al tempo del Coronavirus? Ecco il profilo psicologico del numero 14 rosanero: «Sono profondamente turbato dalla situazione che stiamo vivendo. Da oltre un mese siamo bombardati tutto il giorno da informazioni contrastanti, all’inizio c’era perfino chi sosteneva che fosse una banale influenza pericolosa esclusivamente per gli anziani con patologie pregresse. Al contrario, questo maledetto virus può colpire chiunque anche in maniera grave e si registrano ogni giorno centinaia di morti, una tragedia immane. Vivere isolati dal mondo – prosegue – non è per nulla semplice soprattutto se hai in casa un bambino che ti pone in continuazione domande a cui non sai dare una risposta. È frustrante ma sono consapevole che bisogna andare avanti con forza e con fiducia provando a trascorrere queste lunghe giornate in allegria assieme alle persone che più amo, ovvero mia moglie Emily e mio figlio Bryan. Insieme giochiamo a carte, cuciniamo e guardiamo tanti film mentre io esco da casa soltanto una volta a settimana per andare a fare la spesa. Sono triste per i miei compagni che vivono da soli e che sono distanti migliaia di chilometri dai propri cari, per fortuna ci sentiamo in continuazione nel nostro gruppo WhatsApp e ci motiviamo a vicenda. Siamo una grande e bella famiglia».
A prescindere dall’attuale clausura in un microcosmo delimitato dalle mura domestiche, il ventinovenne attaccante esterno palermitano riesce ugualmente a scrutare l’orizzonte. E vedere una linea colorata di rosanero: «Il mio grande desiderio è quello di chiudere la carriera a Palermo, spero di avere la possibilità di dimostrare il mio valore guadagnandomi la riconferma. Vestire la maglia rosanero era il sogno della mia vita (Ficarrotta, autore finora di due gol e tre assist in questo campionato in cui ha collezionato con la maglia del Palermo 15 presenze di cui 7 da titolare, è arrivato dal Marsala ad inizio settembre dopo la prima giornata di campionato, ndr), il punto più alto della mia carriera. Vorrei continuare questa fantastica avventura e contribuire a riportare questa squadra in alto».