Una scelta che può avere una doppia chiave di lettura politica. Da un lato, il rifiuto di qualsiasi compromesso in cambio di una poltrona. Dall'altro, la libertà di apportare successivi correttivi e uno spostamento del peso a sinistra. Al netto dei temi strategici in vista di maggio 2017
Rimpasto, due tecnici per una scelta politica Orlando: «Nessun partito mi dà indicazioni»
Leoluca Orlando ha fatto la sua mossa e ha ufficializzato il mini-rimpasto in giunta: via Francesco Maria Raimondo e Cesare Lapiana, dentro Gianfranco Rizzo, un docente universitario, e Sergio Marino, un ingegnere idraulico che a breve firmerà il suo divorzio da quella Rap che è stata la sua casa per due anni e mezzo.
Due tecnici, dunque. Una scelta che può avere una doppia chiave di lettura politica. Una l’ha fornita lo stesso Orlando: il rifiuto di qualsiasi compromesso con i partiti in cambio di una poltrona. «Io sono responsabile delle scelte che faccio – diceva fino a ieri -. Non ho nessun partito che mi dà indicazioni, se sbaglio, sbaglio io. Ma ho il vantaggio che, se sbaglio, posso correggere». Una linea che nel 2012 l’ha riportato per la quarta volta a Palazzo delle Aquile, dopo che ricusò il risultato delle primarie di centrosinistra che avevano decretato come vincitore Fabrizio Ferrandelli e scompaginò le urne trionfando da mattatore.
Ma l’Orlando ter potrebbe non essere l’ultimo esecutivo di questa sindacatura. Proprio il fatto di avere scelto due tecnici lascia al professore la libertà di apportare nuovi correttivi fra qualche mese e dare, se lo riterrà, un peso maggiormente politico alla giunta. Un peso che sarebbe presumibilmente spostato a sinistra, anche se in questi anni il Pd ha accusato più volte il sindaco di aver inseguito in Consiglio comunale la sponda del centrodestra per ottenere il lasciapassare per alcune delibere significative. L’ultimo caso in ordine di tempo è stato il contratto di servizio dell’Amat, approvato la vigilia di Natale dopo un’estenuante maratona d’aula.
Due tecnici ma anche due fedelissimi, il professore universitario e l’ex Rap. Una figura forte, quella di Marino, che potrebbe anche modificare gli equilibri in giunta dopo la fuoriuscita di un altro elemento di spicco come Lapiana, altro fedelissimo di Orlando. A Marino il sindaco ha affidato due deleghe delicate come il Verde e l’Ambiente, che toccano immediatamente le corde più sensibili della popolazione, a maggior ragione a un anno e mezzo dalla nuova tornata elettorale.
«Messo a posto il bilancio non ci sono più alibi», ha tuonato Orlando nei giorni scorsi. Insomma, non si può più sbagliare: la parziale riapertura del Cassarà, il rilancio della Favorita, ma anche il canile e una più assidua cura del verde diventano temi strategici, sui quali si misureranno umori e orientamenti dell’elettorato in vista di maggio 2017.