Il boss ha deciso di accettare l'invito da parte degli avvocati della difesa. Gli imputati sono Cosimo D'Amato, Giuseppe Barranca e Cristofaro Cannella. Il primo, il pescatore di Santa Flavia che avrebbe recuperato il tritolo per l'attentato, è anche collaboratore di giustizia
Riina accetta di deporre al processo Capaci bis Risponderà alle domande dei legali degli imputati
Ha deciso di rispondere alle domande dei legali di alcuni imputati per la strage di Capaci. Il capomafia Totò Riina deporrà al processo d’Appello, in corso di svolgimento a Caltanissetta, per la morte del giudice Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo e dei tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Lo farà in collegamento video dal carcere di Parma, dove è detenuto.
Il boss dovrebbe rispondere a proposito di un colloquio avuto con Giovanni Brusca dopo l’attentato del 23 maggio del 1992. In questa nuova fase del processo sono imputati Cosimo D’Amato, Giuseppe Barranca e Cristofaro Cannella. Il primo, D’Amato, il pescatore di Santa Flavia che avrebbe recuperato il tritolo per l’attentato, è anche collaboratore di giustizia e sta rivelando ai magistrati di Caltanissetta proprio alcuni particolari sul reperimento dell’esplosivo. In primo grado a Barranca e Cannella è stato dato l’ergastolo, mentre D’Amato è stato condannato a 30 anni di carcere.
A tirare in ballo il pescatore oggi pentito fu per primo Gaspare Spatuzza, il collaboratore di giustizia che, con le sue dichiarazioni, ha permesso l’apertura di un nuovo processo sulla strage. Spatuzza ha parlato del coinvolgimento dei boss di Brancaccio, Giuseppe e Filippo Graviano, nell’uccisione del giudice Falcone.