Rigassificatore di Priolo e Melilli? No, grazie!

Nella politica – e nell’economia siciliana – ci sono misteri che non è facile comprendere. Non comprendiamo, ad esempio, a che titolo, oggi, l’ex presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello, si sia esibito, in Tv, in una ‘sviolinata’, di pessimo gusto, sul rigassificatore di Priolo e Melilli.

La vicenda del rigassificatore d Priolo e Melilli è una delle storia più inquietanti degli ultimi vent’anni. Già la Sicilia – la Regione siciliana, per la precisione – ha autorizzato, nell’estate del 2009, la realizzazione di un primo rigassificatore a Porto Empedocle. Un ‘mostro’ che dovrebbe vedere la luce a meno di un chilometro dalla Valle dei Templi di Agrigento. Una vicenda attorno alla quale -a quanto si racconta – sono stati in tanti a ‘ballare’ il valzer a colpi di milioni di euro.

Non contenti di aver autorizzato un rigassificatore in una delle aree più famose del mondo (la Valle dei Templi di Agrigento dovrebbe essere protetta dall’Unesco che, a dir la verità, non ha fatto nulla per sbarrare la strada a questo progetto infame), la Regione siciliana – attraverso l’assessorato regionale al Territorio e Ambiente – ha autorizzato anche la realizzazione di un secondo rigassificatore nell’area compresa tra Melilli e Priolo. Questo è avvenuto – come ora racconteremo – nel 2010, proprio quando, guarda caso, il Pd siciliano è era già parte integrante della maggioranza che sostiene la giunta regionale retta da Raffaele Lombardo.

Che c’entra il Pd siciliano? C’entra eccome! Perché sono due i partiti politici che, sul rigassificatore di Priolo e Melilli, sono sempre andati d’amore e d’accordo: il Pdl che a Siracusa è rappresentata dall’onorevole Stefania Prestigiacomo e il Pd di Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia, che a Siracusa è rappresentato dal parlamentare regionale Bruno Marziano e dalla Cgil aretusea. Un sindacato, la Cgil di Siracusa, che sull’industrialsmo folle, per motivi che non è difficile immaginare, ha sempre puntato molto, nonostante i fallimentari risultati ottenuti in termini di occupazione e nonostante le malattie che l’industrialismo folle ha provocato tra gli abitanti dell’area industriale di Siracusa: argomento, l’inquinamento, che non ha mai toccato i cuori dei sindacalisti della Cgil di Siracusa.

Sul rigassificatore di Priolo e Melilli c’è un “no” grande quanto una casa da parte degli uffici dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente. Questo “no” risale agli anni in cui il ruolo di dirigente generale del dipartimento regionale dell’Ambiente era ricoperto da Rossana Interlandi, esponente storica del Movimento per l’autonomia. Ed è stata proprio la gestione Interlandi a dire “no” al rigassificatore di Priolo e Melilli.

Quando al vertice di amministrativo di questo dipartimento regionale – siamo nel 2010 – arriva Sergio Gelardi, gli uffici cambiano opinione. Si rimangiano il “no” dell’anno precedente e firmano il “sì” al progetto. Perché questo ripensamento? Sulla base di quali rilevazioni tecniche?

E’ quello che si chiedono, con molta probabilità, i magistrati della Procura della Repubblica di Siracusa che, su questa inquietante vicenda del rigassificatore di Priolo-Melilli, hanno aperto un’inchiesta. La presenza della magistratura inquirente è più che giustificata. Il dubbio, tutt’altro che campato in aria, è che, all’ombra dell’antimafia, si stia cercando di ‘pilotare’ un grande affare che nulla ha a che vedere con lo sviluppo di Siracusa e della sua area industriale.

Siamo davanti a un affare che non sembra molto legale. Nell’area industriale di Siracusa – una delle più estese d’Europa – c’è già una concentrazione elevatissima di siti industriali ad altissimo rischio. Parliamo delle industrie chimiche e delle raffinerie. Andare a piazzare da questa parti un rigassificatore è una follia. Che diventa anche criminale se consideriamo che proprio l’area di Siracusa è una delle zone della Sicilia ad altissimo rischio sismico. Ci sono due buoni motivi, insomma, per non realizzare il rigassificatore nell’area di Priolo e Melilli, checché ne dicano l’onorevole Bruno Marziano, la Cgil e qella parte del Pd siciliano che tiene bordone a questa operazione.

Sarebbe bene che, su questa vicenda inquietante, intervenissero i dirigenti illuminati del Pd siciliano, non tanto per smentire l’onorevole Marziano, ma per opporsi a un’operazione affaristica. E sarebbe bene che su questa storia dalle molte ombre e dalle pochissime luci intervenisse anche il nuovo presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante. Perché la legalità, presidente Montante, non si esercita a ‘fisarmonica’, chiedendone la rigorosa applicazione per i cittadini comuni e ‘interpretandola’ per gli amici come supponiamo che sia per lei il signor Lo Bello, l’uomo che si preoccupava della mafia nel Movimento dei ‘Forconi’ e che, oggi, si batte per un secondo rigassificatore in Sicilia da realizzare in un’area ad altissimo rischio sismico. 

Oggi il Presidente della Regione – così ci è sembrato di capire – dice “no” al rigassificatore tra Priolo e Melilli. Il presidente Lombardo ha la nostra solidarietà e il ostro apprezzamento. Quello di Priolo e Melilli è un progetto sbagliato e folle. E pazienza se qualcuno rimarrà a bocca ‘asciutta’.

Per quello che ne abbiamo capito noi, in questa storia bisognerebbe accertare che tipo di interessi ruotano a attorno a questo grande affare. In questa ci limitiamo a segnalare una ‘triade’ insolita: e cioè l’ex ministra Stefania Prestigiacomo, il Pd di Siracusa e Ivano Lo Bello che stanno tutti dalla stessa parte della barricata. Chissà perché. Chissà che cosa c’è sotto questa brutta storia.

Sul rigassificatore di Porto Empedocle un’indagine dell’Unione Europea
I sepolcri imbiancati del Fai e dell’Unesco

 


Foto dell’area industria le di Priolo tratta da blog.dida-net.it

Foto di Ivan Lo Bello tratta daagrigentoflash.it


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Nella politica - e nell'economia siciliana - ci sono misteri che non è facile comprendere. Non comprendiamo, ad esempio, a che titolo, oggi, l'ex presidente di confindustria sicilia, ivan lo bello, si sia esibito, in tv, in una 'sviolinata', di pessimo gusto, sul rigassificatore di priolo e melilli.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]