Dopo l'incontro di ieri, il sindaco Orlando e il presidente della Rap Dolce si rivedranno per discutere le linee di intervento. Intanto la partecipata del Comune ha avviato il monitoraggio degli ingombranti vicino alle scuole. Catania (Sc): «Rivedere il contratto di servizio». Il pentastellato Randazzo: «Prima delle elezioni ci eravamo illusi»
Rifiuti, secondo vertice per il piano straordinario M5S attacca: «È finita la campagna elettorale»
Dopo il primo incontro di ieri, servito per dettare le linee generali del piano straordinario della pulizia della città, oggi il presidente della Rap Roberto Dolce e il sindaco Leoluca Orlando, insieme all’assessore alle aziende partecipate Jolanda Riolo, si vedranno di nuovo per stilare il percorso dettagliato da effettuare in città. Nel frattempo la Rap ha già avviato il monitoraggio dei rifiuti ingombranti che invadono le zone in cui insistono le scuole cittadine, al quale stanno lavorando tutte le aree aziendali. L’azione consiste in un censimento delle scuole per ogni circoscrizione del territorio cittadino con la relativa registrazione dei rifiuti ingombranti presenti per effettuare, in un secondo momento, lo sgombero. Un provvedimento, quest’ultimo, che si è reso necessario dopo l’aumento dei casi di abbandono verificatosi durante i mesi estivi.
L’amministrazione ha inserito il piano straordinario tra gli interventi da realizzare a ottobre, pianificandolo durante la riunione straordinaria di giunta che era stata convocata domenica scorsa Villa Niscemi. Il primo cittadino, infatti, ha dato un mese di tempo alla Rap per ripulire la città dai rifiuti, termine che vale anche per altre incombenze degli organi istituzionali: l’approvazione del bilancio e la nomina dei nuovi vertici delle partecipate. La lente d’ingrandimento della giunta si concentrerà proprio sulla Rap e sull’emergenza rifiuti che ha colpito Palermo in queste settimane, con le strade che sono tornate ad accumulare immondizia.
E non sono mancati i commenti dalle varie forze politiche rappresentate in consiglio comunale all’annuncio del piano straordinario da parte del sindaco. Per Giusto Catania, capogruppo di Sinistra Comune a Sala delle Lapidi, occorre operare rivedendo il contratto di servizio che la Rap ha siglato con l’amministrazione comunale: «L’esito della giunta politica lascia ben sperare affinché ricominci un’attività puntuale a tutela della vivibilità della città – ha scritto in una nota l’ex assessore – che, in questi ultimi mesi, ha assistito ad un inesorabile degrado a causa di una cattiva gestione dei servizi pubblici». L’esponente di Rifondazione Comunista ritiene che «la questione vada affrontata alla radice poiché il servizio di raccolta rifiuti, lo spazzamento e la raccolta differenziata non sono adeguati alle esigenze della città. C’è la necessità – conclude Catania – che la questione venga affrontata in modo radicale, rivedendo il contratto di servizio che lega il Comune all’azienda Rap».
Di tono decisamente più critico il commento di Antonino Randazzo, consigliere comunale in quota al Movimento 5 Stelle: «Con il piano straordinario si andranno a mettere delle pezze. Durante la campagna elettorale per le elezioni amministrative c’erano stati degli interventi straordinari dei quali ci eravamo accorti tutti. La città era migliorata, ci eravamo illusi che fossero interventi ordinari. In realtà la situazione è tornata critica. La città è devastata da innumerevoli discariche abusive, rifiuti ingombranti. La mia critica – continua Randazzo – si lega ai piani straordinari, prima di intervenire si arriva con l’acqua alla gola. Non ci sono interventi strutturali, un piano di investimenti che miri a rendere la situazione ordinaria». Proprio oggi il consigliere comunale di opposizione, che è esperto in gestione del ciclo dei rifiuti, ha ribadito con un post su facebook le proposte dei pentastellati per questo settore: l’istituzione della figura degli ispettori ambientali, con la preventiva approvazione del regolamento comunale che ne preveda compiti e responsabilità; la realizzazione delle isole ecologiche adeguatamente dislocate a servizio di tutte le circoscrizioni; la previsione di centri di riuso e riparazione per dare una ‘seconda vita’ agli oggetti, la creazione di iniziative e di un sito comunale per gli eco-scambi (scambio o vendita di beni usati) e il baratto e la videosorveglianza e fototrappole per incastrare gli incivili.