Il provvedimento della giunta regionale punta a far rientrare l'emergenza dalle strade siciliane, mentre a Roma si è discusso il piano di conferimento in altre regioni. «Il problema delle giacenze di rifiuti non può essere assorbito dagli impianti di trattamento esistenti». Misure anche nei confronti dei Comuni morosi verso Srr e Ato
Rifiuti, Protezione civile per rimuovere accumuli Contrafatto: «Aspettiamo di capire dove spedirli»
È rientrata in Sicilia in tarda mattinata, giusto in tempo per la giunta di governo convocata dopo pranzo. Secondo Vania Contrafatto, titolare dell’assessorato regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, l’incontro col ministro Galletti è stato «proficuo», con l’esponente del governo nazionale che si è mostrato «operativo nel cercare una soluzione che risolva l’emergenza».
Se da Galletti, infatti, arrivano raccomandazioni in merito al rispetto del «cronoprogramma concordato nell’intesa con Roma», il ministro si è posto «come intermediario con diverse regioni per conferire fuori dalla Sicilia i rifiuti accumulati». Non solo il Piemonte, tra le ipotesi sul tavolo ministeriale tra Roma e Palermo: «Stiamo vagliando diverse possibilità – precisa Contrafatto – e a breve avremo chiaro dove e quando potremo inviare i rifiuti. È evidente che il problema delle giacenze di rifiuti, in tutti i Comuni in cui si è accumulato un surplus, non può essere assorbito dagli impianti di trattamento esistenti». Insomma, è inevitabile che per svuotare l’isola i rifiuti andranno inviati fuori.
A proposito delle polemiche in merito alle soglie di conferimento, soprattutto per i Comuni a maggiore affluenza turistica, Contrafatto precisa che «il presidente firma le ordinanze di conferimento ogni 48 ore, non servono gli allarmismi perché non c’è nulla di definito. Stiamo cercando di normalizzare una situazione di emergenza e serve un po’ di pazienza da parte di tutti. I nostri impianti biostabilizzano a 16 giorni, le turnazioni sono indispensabili. Ciò non significa che lasceremo i rifiuti per strada, ma la ratio è stata, intanto, dare la precedenza ai Comuni limitrofi ai due maggiori aeroporti dell’Isola per evitare, come avvenuto a Carini, che il benvenuto ai turisti sia una enorme distesa di rifiuti».
E se Contrafatto preferisce non commentare la relazione della commissione d’indagine sulla gestione dei rifiuti in Sicilia, è invece d’accordo con quanto dichiarato dal presidente dello stesso organismo parlamentare, Alessandro Bratti, secondo il quale «per costruire gli impianti bisogna litigare coi propri concittadini, ma un’amministrazione seria e responsabile sa che non c’è altra via. Evidentemente – ha ammesso Bratti a MeridioNews – si è scelta la strada della demagogia». «Non posso che essere d’accordo con l’analisi di Bratti – dichiara Contrafatto – in questa legislatura non arriveremo a vedere i frutti della nostra pianificazione, ma stiamo predisponendo tutto affinché gli impianti di smaltimento si realizzino in Sicilia».
Sul fronte della giunta, intanto, il governo ha autorizzato la Protezione Civile per rimuovere i rifiuti accumulati lungo le strade siciliane. Provvedimenti anche per i Comuni morosi: «Considerato che alcune Srr e Ato non sono in grado di operare per il mancato pagamento da parte di alcuni Comuni delle somme relative ai servizi – si legge nella nota del governo – e determinando una situazione gravissima sia per quanto riguarda il personale che i mezzi a disposizione, l’assessorato Enti locali, su richiesta dell’assessorato all’Energia, è autorizzato a trattenere una parte dei trasferimenti ai Comuni da destinare direttamente a Srr e Ato per superare le situazioni emergenziali di alcuni territori».