Non si arresta la polemica sull'impianto di compostaggio di Palermo. Dopo che il consigliere pentastellato Randazzo aveva sollevato la questione del bando Rap per trovare un impianto in Sicilia occidentale e la replica dei Marino che girava le accuse alla Regione, arrivano nuove critiche dall'inquilino di Sala delle Lapidi
Rifiuti organici, controreplica del M5S all’assessore «Rimandare responsabilità a Regione non premia»
Non si arresta la polemica sull’impianto di compostaggio di Palermo, le cui microcelle sono impegnate per accogliere i rifiuti inorganici. Il consigliere del Movimento 5 Stelle Antonino Randazzo aveva sollevato la questione del bando pubblicato dalla Rap per cercare un impianto in Sicilia occidentale pur avendone uno a disposizione, sebbene utilizzato per accogliere i rifiuti inorganici. L’assessore all’Ambiente Sergio Marino aveva girato le accuse alla Regione, che come ricordava Marino aveva chiesto al Comune di Palermo di accogliere i rifiuti provenienti da altri comuni in difficoltà.
Adesso arriva la controreplica di Randazzo: «Ribaltare le responsabilità soltanto sulla Regione, che le ha, è un gioco che non premia più – dice rivolgendosi direttamente a Marino il coinquilino pentastellato di Sala delle Lapidi. «Lei e Orlando in cinque anni non avete individuato soluzioni efficaci per fare decollare la raccolta differenziata: l’85 per cento dei rifiuti indifferenziati – dice Randazzo – attualmente sono ancora conferiti a Bellolampo, che entro marzo 2018 sarà esaurita. Saremo pertanto costretti a scaricare a Catania, con un aggravio di costi di ulteriori 20 milioni di euro l’anno».
Randazzo critica l’intera gestione dei rifiuti da parte della giunta Orlando, come i rallentamenti di avviamento delle azioni programmate dal Comune o la mancata attivazione di strumenti di controllo: «Responsabilità e colpe dirette da parte di questa amministrazione anche il ritardo nell’attivazione di Palermo differenzia 2, previsto entro il 2014 – punta l’indice il consigliere -, la mancata istituzione di figure di polizia amministrativa come gli ispettori ambientali, la mancata realizzazione dei centri comunali di raccolta e l’attivazione di incentivi per i cittadini virtuosi. Inoltre – continua il j’accuse di Randazzo – in generale l’assenza di cultura ambientale e l’incapacità a fare rispettare le più elementari regole: i mercati rionali e storici si ostinano a non fare la differenziata e negli eventi e le manifestazioni cittadine raramente si prevede un piano di raccolta differenziata dei rifiuti. Noi per questi cinque anni – conclude Randazzo – saremo seduti al tavolo con voi, se vorrete prendere decisioni coraggiose e utili ci saremo. Le nostre proposte sono chiare, discutiamole».