Una situazione che dura da tempo e i vertici dell'istituto ormai hanno perso le speranze che i cumuli di mobili che stazionano sui marciapiedi attorno smettano di accatastarsi. L'amministratore unico della Rap Giuseppe Norata: «Senza un presidio costante della zona la situazione non si risolve»
Rifiuti, ingombranti attorno al museo Gemmellaro Curatrice: «Circondati dal degrado, siamo stanchi»
Una vicenda che va avanti da tempo. Dopo le segnalazioni alla Rap e incontri con il Comune «non è cambiato nulla», afferma Carolina D’Arpa, una delle curatrici del Museo Geologico Gemmellaro: «La situazione al momento è di abbandono totale, dopo tante promesse, nel giro di qualche mese, subito dopo l’estate, siamo tornati indietro di tre o quattro anni, quando eravamo circondati dalla spazzatura».
Mobili di ogni tipo, tra cui anche frigoriferi e lavatrici, si accumulano in via Tommaso De Vigilia come segnalato più volte anche su Facebook: «A parte pochi venditori ambulanti che hanno delle reali necessità – continua la curatrice – ci sono persone che stanziano lì, anche a bere, e non vendono nulla. Restano lì a presidiare il posto in modo abbastanza arrogante». Ma quello che si è verificato in questi giorni non è un’eccezione: «Siamo quasi sempre in questa situazione – sottolinea ancora – tranne qualche periodo in cui l’amministrazione comunale si attiva e manda qualcuno a presidiare il territorio. Tutto si risolve, ma solo per poche settimane e poi si ricomincia. Dobbiamo continuamente chiamare la Rap per chiedere di togliere gli ingombranti e la spazzatura che si accumulano».
Un paio di settimane fa, ad esempio, si è verificato un nuovo accumulo: «I mobili abbandonati erano piazzati davanti all’uscita di sicurezza e ai locali dove si trova la caldaia. Se si fossero verificati incendi la situazione sarebbe stata difficile da gestire», aggiunge D’Arpa. Nel 2017, ripercorre la curatrice, nel retro posteggio erano state abbandonate cataste di mobili e cose vecchie ed erano state appiccate le fiamme, che hanno interessato la parete esterna: «In quell’occasione avevo chiesto di rimuovere i cassonetti che stazionavano su tutti e quattro i marciapiedi attorno al museo: quando sono colmi, le persone cominciano a gettare i rifiuti tutto attorno. Toglierli sarebbe stato quindi un possibile deterrente. Ora li abbiamo di nuovo qua davanti e ci sembra di lottare contro i mulini a vento».
Dal museo si dicono «stanchi, amareggiati – conclude D’Arpa -. E sono personalmente delusa perché per me non c’è speranza che qualcosa cambi. Dobbiamo lavorare o impiegare le nostre giornate a chiamare gli enti preposti per cercare di ottenere un minimo di decoro?». L’amministratore unico della Rap Giuseppe Norata conosce bene la situazione nella zona: «Il problema è sempre lo stesso. Noi bonifichiamo l’area ma con il mercato del riuso che c’è dietro troviamo il sito di nuovo invaso. Si dovrebbe fare un’azione come quella portata avanti nei quatto mandamenti della prima circoscrizione, ovvero individuare un’altra postazione in zona per contingentare il fenomeno degli ingombranti. È ormai ricorrente, se non c’è una sorveglianza non riesco a fare nulla. C’è un abbandono costante di ingombranti nella parallela alle spalle di corso Tukory».