L'annuncio viene dal sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone. «Troppi ritardi, grave situazione igienico sanitaria e debiti alle stelle. Non si può più stare a guardare», scrive in un post su Facebook. Il percorso a tappe forzate prevede riduzione degli Ato, l'adeguamento della legislazione regionale e l'approvazione del piano sull'argomento
Rifiuti, il governo presenta la diffida alla Regione Riforma in 60 giorni o scatterà commissariamento
«Il governo nazionale, con un intervento della presidenza del consiglio dei ministri, proposto dal ministero dell’Ambiente ha attivato, in materia di rifiuti, la procedura di esercizio del potere sostitutivo sul governo regionale siciliano». L’annuncio – diramato attraverso Facebook – viene dal sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone. «Troppi ritardi, grave situazione igienico sanitaria e debiti alle stelle. Non si può più stare a guardare». «Faraone poteva prima telefonare all’assessore ai Rifiuti Vania Contrafatto e non fare una nota su cose che non gli competono», risponde secco il governatore Rosario Crocetta.
Faraone descrive l’iter che verrà seguito nelle prossime settimane. «Entro 30 giorni – scrive – si dovrà ridefinire la perimetrazione degli ambiti territoriali ottimali (Ato) e il numero andrà ridotto da 18 a cinque», isole comprese. «Entro 120 giorni dalla nuova perimetrazione, gli Ato andranno resi operativi. Entro 60 giorni, andrà adeguata la legislazione regionale in materia di gestione dei rifiuti urbani e in particolare, andrà organizzato il servizio, scelta la forma di gestione, determinate le tariffe per i cittadini».
Nei due mesi si dovrà approvare anche il piano regionale dei rifiuti. «Se la Regione Sicilia non porterà a temine quanto stabilito nella diffida il governo nominerà un commissario per sbloccare questa situazione», avverte Davide Faraone. Che sottolinea alcuni dati: «Stiamo parlando di una regione, la Sicilia, ultima in Italia per la raccolta differenziata (appena al nove per cento). Stiamo parlando di discariche al collasso e di debiti che si sono sommati fino a sfiorare i due miliardi di euro».
La speranza, conclude Faraone, è che «la Regione Sicilia riesca ad agire in fretta e a rispettare questa stringente tabella di marcia. Come detto in occasione di altri interventi sostitutivi, non è mai bello dover agire in sostituzione. Ma non si può più stare a guardare». «Io prenderei il provvedimento come uno stimolo a fare bene e presto», replica dal canto suo l’assessora Contrafatto. Che spiega come il dialogo con il ministero dell’Ambiente è partito dallo scorso dicembre, «in un clima di collaborazione. Purtroppo dobbiamo rispettare dei tempi burocratici». Il governatore assicura: «Non consentiremo a nessuno di fare i termovalorizzatori». E garantisce: «Il piano sui rifiuti lo faremo noi».